2 Giugno, la parata militare a Roma

Paola Fusco

Grande successo per la tradizionale parata militare in via dei Fori Imperiali in occasione della Festa della Repubblica. La sfilata si è svolta alla presenza delle più alte cariche istituzionali e del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha prima deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria e poi ha passato in rassegna i corpi militari. La cerimonia, che ha visto la partecipazione di 6.000 militari e 500 civili e si è conclusa con il passaggio delle Frecce Tricolori, si è svolta quest’anno in tono minore e il milione di euro risparmiato è stato devoluto a favore delle zone terremotate dell’Abruzzo e in particolare al ripristino della viabilità tra L’Aquila e le località vicine al capoluogo abruzzese. Proprio ai Corpi più impegnati nell’emergenza Abruzzo, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, sono andati gli applausi più lunghi. “I valori, divenuti principi della Costituzione repubblicana di democrazia, libertà, uguaglianza e giustizia, sono oggi, ancora più che mai, condizione e guida per la costruzione di un’Italia coesa, prospera e solidale – ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato alle forze armate. “L’Italia deve essere sempre più elemento propulsivo di un’Europa finalmente unita, ancora una volta protagonista dello sviluppo economico e del progresso sociale, civile e culturale della comunità internazionale. Il 2 giugno si celebra la proclamazione della Repubblica, passaggio decisivo nel lungo e travagliato cammino storico che l’Italia ha dovuto percorrere per poter fare definitivamente propri i principi di democrazia, libertà, uguaglianza e giustizia sui quali si fonda la nostra Carta Costituzionale. Oggi le forze armate non sono più concepite al servizio di pretese nazionalistiche e disegni di aggressione, ma come strumento di cooperazione per la costruzione e il mantenimento della pace e della sicurezza collettiva. Da anni sono in prima linea nei tanti teatri di crisi dove viene minacciato il progresso civile ed economico dell’umanità e dove sono offesi i più elementari diritti dell’uomo, e oggi sono in prima linea anche al fianco delle genti d’Abruzzo colpite da un disastroso sisma. A loro l’affetto e la riconoscenza dei cittadini e delle istituzioni democratiche.