8 marzo, Carfagna incontra soldatesse

Paola Fusco

    Un 8 marzo fra le soldatesse, tra chi incarna “la parità reale” tra uomo e donna. E’ stato quello del ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, che ieri, in occasione della Festa della donna, ha voluto incontrare le 81 soldatesse in servizio nella base militare di Pec, in Kosovo, dove complessivamente operano circa 2.000 italiani. E a queste donne, schierate nei vari picchetti d’onore, in una missione lampo, il ministro si è rivolto con partecipazione: “Ricevete l’abbraccio ideale delle italiane e degli italiani, consapevoli di quanto voi riuscite a tenere alto il nome della nostra patria nel mondo. Siamo orgogliosi di voi e del vostro impegno per la patria. Sappiate – ha continuato il ministro – che non siete sole, c’è un popolo che vi sostiene. Voi rappresentate la reale parità e siete l’orgoglio di tutte le donne italiane”. Queste donne, ha aggiunto Mara Carfagna “sono esempio di coraggio e concretezza”. Fra i vari corpi militari, il ministro ha confidato un amore per i Carabinieri: “Subisco il fascino dell’Arma – ha detto a margine della visita – per il grande spirito di servizio e per l’amore per la nazione che mostra. Se avessi fatto la carriera militare mi sarebbe piaciuto farla nei Carabinieri. Ma non mi è mai capitato”. Nella base “Villaggio Italia”, sulla piazza d’armi, la titolare delle Pari Opportunità, in combat jacket, ha salutato una per una le soldatesse italiane, a tutte ha stretto la mano. Poi scambio di regali: il ministro ha ricevuto una statuetta in porcellana che rappresenta un granatiere di Sardegna in un’uniforme della Seconda Guerra Mondiale; lei ha portato medaglie della Presidenza del Consiglio. “Per l’8 marzo si pensa di mettersi la coscienza a posto con qualche mimosa e qualche parola, invece – ha aggiunto, intervistata da Radio West – il problema della parità uomo-donna è attuale. Deve essere all’attenzione della politica a 360 gradi, 365 giorni l’anno”. E ha ricordato: “dove c’è meritocrazia, e quando si fanno concorsi, le donne sono le più brave. Continuano invece ad avere difficoltà nella politica e nelle imprese, lì sono loro negate le pari opportunità”.