Analogico vs IP: come coniugare al meglio performance e costi

redazione

Benché le incognite sul quadro economico europeo e globale siano ancora tante, il mondo della sicurezza presenta opportunità e punti di forza che dovrebbero garantirne nei prossimi anni un andamento soddisfacente. Da questo punto di vista la videosorveglianza ha molte frecce al suo arco: IUP e HD in crescita, integrazione con il controllo accessi, VMS pre-installati, intelligent video, prodotti sempre più sofisticati a prezzi sempre più accessibili. A livello europeo il mercato della security sta registrando qualche segno positivo, quantomeno in alcuni Paesi, in particolare in Germania e nel Regno Unito, con una ripresa moderata ma costante della videosorveglianza IP. Nei prossimi anni un potenziale interessante nel Paese è rappresentato dall’aggiornamento e dalla sostituzione di circa 4,3 milioni di videocamere installate su tutto il territorio. Un trend che favorirà naturalmente la diffusione di apparecchi IP o HD-SDI, ma che risente di un’economia ancora vulnerabile che ha provocato e continuerà a provocare ritardi nei progetti. Prospettive particolarmente interessanti riguarderanno invece i Paesi dell’Europa dell’Est e la Russia.

Secondo l’analista IHS in quest’area il mercato della videosorveglianza potrebbe raggiungere un valore complessivo di ben 1,3 miliardi di dollari nel 2017, una crescita impressionante (superiore al 100%), se si considera che nel 2012 questo valore è stato di 581,4 milioni di dollari. Questo contesto di crescita stimolerà fortemente la sostituzione dei vecchi impianti high-end, al punto che, nelle previsioni di IHS nel 2017 le camere IP rappresentano più dell’80% del fatturato totale.

 

A livello globale, il futuro della videosorveglianza continua ad essere promettente. Per quanto riguarda l’IP l’analista Research and Markets stima una crescita ad un tasso medio annuo composto (CAGR) del 24,89% fino al 2018, mentre secondo IHS il peso sempre più rilevante assunto dai big data darà grande impulso alla domanda di videocamere HD. Continua ad aumentare la richiesta di integrazione tra videosorveglianza e controllo accessi da parte degli utenti finali: molte grandi aziende si stanno quindi muovendo in questa direzione, che continuerà a giocare un ruolo chiave per lo sviluppo del settore nel suo insieme.

L’interoperabilità continuerà ad essere di grande importanza per i clienti, spingendo i produttori (in Europa e Stati Uniti) a offrire sempre più spesso soluzioni "total" che eliminino tutti i problemi legati all’integrazione, installazione, e migrazione dall’analogico al digitale. Le soluzioni VMS "pronte per l’uso" riceveranno sempre più consensi dagli utenti, che desiderano disporre di sistemi IP "plug and play" e semplici da utilizzare.

Molti esperti del settore prevedono che l’intelligent video e le soluzioni VMS diventeranno, in numerosi settori verticali, strumenti via via più sofisticati per supportare la gestione di impresa. Immagini ad alta definizione, sensori più potenti per riprese in condizioni di scarsa illuminazione, maggiori interoperabilità, efficienza e semplicità di installazione: grazie a questi punti di forza le videocamere di nuova generazione permetteranno alle imprese di conquistare nuove quote di mercato. Tuttavia ci sono degli ostacoli e criticità congiunturali che rendono più complesso questo passaggio e orientano gli utenti a soluzioni alternative. Vediamo come e perché.

 

I vantaggi "sulla carta" della videosorveglianza IP rispetto alle soluzioni analogiche

 

La prima telecamera IP è stata lanciata sul mercato nel 1996. In questi anni la tecnologia digitale ha raggiunto elevatissimi standard professionali: la convergenza verso l’IP comporta di tenere in considerazione una serie di fattori, nonché distinguere chiaramente tra analogico e digitale in termini di prestazioni, interoperabilità dei sistemi, flessibilità, espandibilità e connettività di rete.

 

·         Le telecamere analogiche con risoluzione elevata pongono seri problemi di interallacciamento. In caso di eccessivo movimento l’immagine risulta indistinta. Un problema che deriva dal movimento degli oggetti durante l’intervallo di acquisizione delle immagini dei due campi interallacciati. Le telecamere IP sfruttano invece la tecnologia della scansione progressiva che consente di riprendere con maggiore nitidezza gli oggetti in movimento. Grazie a questa tecnologia l’immagine viene acquisita in blocco, quindi tutte le riprese sono estremamente nitide, anche in caso di movimento eccessivo.

 

·         In un mondo in cui la quantità di dati videoregistrati è eccessiva per poter consentire controlli e ricerche mirati, il trend è sempre più quello di richiedere funzioni di intelligent video. Le telecamere IP possono disporre di funzionalità incorporate di serie che consentono di rilevare i movimenti e di gestire gli allarmi. Un’altra funzione di particolare interesse per gli utenti è l’allarme antimanomissione, che consente alle telecamere di inviare una notifica quando vengono rese non operative. Le telecamere IP dispongono inoltre di algoritmi sempre più sofisticati, come quelli per il riconoscimento delle targhe, l’identificazione degli oggetti o per il conteggio delle persone. La flessibilità incorporata nelle telecamere consente di disporre di uno strumento di sorveglianza di gran lunga più produttivo ed efficace rispetto ad un’unità DVR o ad un altro sistema centralizzato.

 

·         Le telecamere IP possono integrare i segnali di ingresso e uscita, come allarmi e blocchi di controllo, e si caratterizzano per un minore ingombro in termini di cablaggio.

 

·         A differenza dei sistemi analogici i flussi video IP possono essere inoltrati in tutto il mondo tramite una rete di infrastrutture interoperabili e standard, comprendenti reti fisse e wireless. L’approccio IP semplifica l’integrazione delle applicazioni con tecnologia video di rete in altri sistemi di applicazioni IP.

 

·         Nel sistema basato su telecamere di rete le immagini vengono digitalizzate una sola volta, e rimangono tali, senza ulteriori conversioni e senza alcun impatto sulla qualità dell’immagine.

 

L’IP: davvero una panacea per tutti i problemi?

 

Nonostante i vantaggi sopra elencati, l’IP non è la risposta a tutte le esigenze. La tecnologia digitale possiede indiscutibili punti di forza, ma una sua promozione indiscriminata (indipendentemente dalle reali esigenze di sicurezza e dal contesto in cui l’impianto verrà installato) rischiano di metterne a repentaglio la diffusione o addirittura di compromettere il rapporto con la propria clientela.

Molti prodotti IP presenti sul mercato forniscono prestazioni incredibili e funzioni all’avanguardia. Quello che tuttavia conta davvero è sapere riconoscere le reali esigenze espresse dal cliente, in relazione al contesto in cui i prodotti verranno poi installati e utilizzati. L’inevitabile orientamento verso l’IP annunciato a più riprese (tasso di crescita annuo del 23,3% entro il 2020) non si traduce ad oggi dunque in un’automatica adozione della nuova tecnologia da parte di banche e imprese, soprattutto se il rispetto e la ristrettezza del budget disponibile sono le prime voci in agenda. 

 

Una possibile soluzione: i sistemi ibridi

 

Passare da una soluzione analogica collaudata che può essere trasmessa su un raggio di centinaia di metri di cavo coassiale ad una soluzione IP limitata a 100 metri è una criticità che può indurre molte realtà a ripensare sul cambiamento. Le nuove tecnologie ibride che integrano sia il video IP sia il video digitale offrono opzioni per migrare dalle soluzioni Cctv a quelle IP senza interruzioni di servizio o costi di sostituzione dell’infrastruttura coassiale, e senza le limitazioni di distanza dalla tecnologia IP. Queste nuove tecnologie ibride consentono l’adozione a costi abbordabili di nuove installazioni a tecnologia mista che ottimizzano le prestazioni, le funzionalità, la risposta dinamica e il prezzo.

 

Passando allo scenario relativo a questa tecnologia, nonostante trend di crescita ovviamente improntati all’IP, la base installata di cavi coassiali e i vantaggi della tecnologia analogica in alcuni scenari particolarmente sensibili implicano che sia le soluzioni analogiche che quelle IP saranno elementi chiave ancora per lungo tempo. Piuttosto che scegliere tra passato e futuro, l’industria della videosorveglianza ha bisogno di soluzioni tecnologiche flessibili che possano colmare senza problemi il divario tra tecnologia IP e analogica, allo scopo di ottenere il massimo valore aggiunto dai sistemi coassiali esistenti, fornendo al contempo i vantaggi dei sistemi digitali basati su IP. Ad esempio la tecnologia Sloc (Security Link Over Coax) risponde a questa sfida, fornendo una soluzione ibrida a livello di chip per trasmettere simultaneamente sia il video analogico Cvbs sia il video digitale IP su una singola connessione coassiale. Questa tecnologia consente di integrare in modo semplice le videocamere IP intelligenti all’interno dell’infrastruttura Cctv con cavi coassiali, senza la necessità di nuovi cablaggi o di altre modifiche all’infrastruttura. Questa soluzione consente di ottenere l’intera gamma di vantaggi del video digitale (come le risoluzioni dell’ordine del megapixel, la qualità video HD, la compressione video per l’archiviazione e la generazione di sottoflussi, la visione remota via web, la registrazione Nvr e Dvr, l’accesso mobile). Una scelta che consente ai progettisti a livello di sistema e agli architetti di rete di integrare perfettamente capacità video IP complete sulle infrastrutture coassiali esistenti.