Ania Campus, sicuri anche su due ruote

Paola Fusco


 

Al via la seconda edizione di Ania Campus, il progetto dedicato ai ragazzi che ha come obiettivo il miglioramento delle capacità di guida sulle due ruote. L’iniziativa, che affianchera’ il percorso del tour Icaro 9, è promossa dalla Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana, con l’obiettivo di contrastare, attraverso l’educazione stradale, l’alta incidentalità riscontrata tra motocicli e ciclomotori.Nel nostro paese circolano più di otto milioni di motoveicoli e gli incidenti in cui questi sono coinvolti, secondo gli ultimi dati Istat, sono 91.812 e rappresentano il 21% dell’ incidentalità complessiva sulle nostre strade. Nel 2007, gli incidenti in cui sono stati coinvolti ciclomotori e motocicli hanno causato la morte di 1.630 persone, il 31,8% rispetto al numero complessivo delle vittime sulle strade del nostro paese, e 94.687 feriti che hanno subito danni di diversa gravità, il 29% rispetto al totale (Istat, 2008). Va sottolineato – rilevano i promotori dell’iniziativa – che il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteoli ha recentemente affermato che l’incidentalità stradale di questi veicoli comporta costi sociali pari a 8.812 milioni di euro”. Ania Campus è un tour itinerante, appositamente pensato per i giovani delle scuole primarie e secondarie, che da oggi al 31 marzo 2009 toccherà le piazze di 13 città italiane, dove verrà allestito uno spazio attrezzato per prove di guida sicura su ciclomotori e motocicli. Per un’intera giornata, formatori e tecnici della Fmi e gli istruttori della Scuola Motociclistica Italiana terranno dei mini-corsi teorici e pratici in cui insegneranno gratuitamente ai ragazzi le modalità di guida adatte a fronteggiare i pericoli della strada. I corsi verranno proposti ai giovani delle scuole coinvolte nel progetto Icaro 9, promosso dalla Polizia di Stato”. Attraverso Ania Campus – spiega Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania – stiamo sperimentando un modello per indurre il legislatore a introdurre l’obbligo della prova pratica nell’esame del patentino per il ciclomotore, che in Italia si consegue con il solo superamento di una prova teorica. Va ricordato come la prova pratica stia dando, in termini di minore incidentalità, ottimi risultati nei Paesi Europei che l’hanno già adottata”. Lo studio ‘La sicurezza stradale sulle 2 ruote: un’analisi statistica per azioni concrete’ elaborato dalla Fondazione Ania, ha dimostrato, attraverso l’applicazione di un metodo scientifico, l’esistenza di un legame statistico tra la formazione teorica e pratica alla guida delle Due ruote e i risultati, in termini di maggiore sicurezza stradale, non solo delle due ruote, del Paese in cui la prova è prevista.