Armi fuori norma, disarmati i corpi speciali

red

Mille fucili a pompa Benelli, tremila revolver Ruger e centinaia di carabine Winchester in dotazione ai reparti speciali del Viminale devono essere ritirati perché non sono regolamentari e dunque non possono essere impiegati nelle operazioni di polizia. È una decisione senza precedenti quella che ha costretto il Viminale a togliere le armi a poliziotti specializzati in operazioni antimafia o a tiratori scelti, ma anche agli agenti del reparto volanti. Il provvedimento è ormai ufficiale: una circolare della Direzione centrale dei servizi tecnico-logistici del ministero dell’Interno diramata a fine agosto alle 105 questure d’Italia precisa che le armi non rispondono alle direttive del Dpr 359 del 1991 che regolamenta "i criteri dell’armamento del personale della polizia di Stato" e ne dispone l’immediata restituzione all’Ufficio tecnico logistico di ciascuna questura. Le armi da dismettere sono state consegnate alle questure tra il 2000 e il 2001. La circolare che ne ordina il ritiro ammette, però, che "le armi potranno essere impiegate in particolari circostanze stabilite dal ministro dell’Interno". Pistole e fucili non saranno sostituiti, almeno per il momento. In termini economici la dismissione si traduce in una perdita di oltre 4 milioni di euro (1,3 milioni per i fucili e 2,1 milioni per i revolver). Tutto questo dopo che la Finanziaria 2009 ha previsto un maxi taglio per il capitolo "armamento e munizionamento" di 6 milioni e 200 mila euro. Una cifra che equivale all’84,72 per cento in meno rispetto ai fondi destinati l’anno precedente. Le armi già ritirate in diverse questure sono i revolver Ruger 321 XL e i fucili a pompa Benelli M3TC calibro 12. Nella lista diramata dal Viminale rientrano anche le carabine Winchester mod. 1 calibro 30. Ma cosa ha costretto il Viminale a ritirare queste armi? Il revolver Ruger, ad esempio, manca di cane esterno, a differenza di quanto dispone il Dpr del 1991, e dunque la sicura non può essere attivata usando questo meccanismo. I fucili Benelli, invece, sono ad anima liscia e possono funzionare sia a pompa sia in modo semiautomatico. Il Dpr invece prevede solo una delle due funzioni. Il provvedimento ministeriale riporta però che i revolver e i fucili Benelli "possono rimanere in dotazione per le esercitazioni di tiro per il mantenimento dell’abilitazione del personale". Anche in questo caso la circolare ammette un’eccezione in caso di mancato utilizzo: "Le armi devono essere riconsegnate insieme con le munizioni con sollecitudine".