Arresto obbligatorio per gli ubriachi responsabili di incidenti

Fabrizio Checchi

Pene più severe e arresto obbligatorio per chi causa incidenti in stato di ubriachezza o in seguito all’assunzione di sostanze stupefacenti. La politica corre ai ripari per porre un freno alle stragi che, nell’ultimo periodo, sempre più frequentemente avvengono sulle strade italiane. C’è persino chi, come il ministro Di Pietro, rilancia l’idea di prevedere per i responsabili di queste morti l’imputazione di “omicidio volontario”. Il ministro Amato ha annunciato di voler riproporre nella discussione sul disegno di legge al Senato la confisca del veicolo per chi guida in stato di ebbrezza. La disposizione, già prevista dal governo, alla Camera era stata eliminata lasciando il sequestro soltanto per chi guida sotto l’effetto di droghe. Il responsabile ai Trasporti Alessandro Bianchi, favorevole a pene più severe ma senza trasformare l’accusa di omicidio colposo in omicidio volontario, punta molto sulla normativa in arrivo: dopo esser stato approvato alla Camera (lo scorso 27 giugno ndr.), il Ddl di riforma del Codice della strada è attualmente all’esame della commissione Lavori pubblici del Senato. L’auspicio è che il nuovo impianto normativo sia disponibile entro settembre. Il testo licenziato alla Camera prevede che la guida in stato di ebbrezza venga punita con l’arresto fino a un mese e con l’ammenda da 500 a 2mila euro. Nel caso in cui si provochi un incidente il periodo di detenzione può raggiungere i due mesi e l’ammenda i 4mila euro; la patente sospesa da tre mesi a un anno. Con un tasso di alcool superiore a 1,5 g/l scatterà l’arresto fino a tre mesi. La detenzione potrà durare fino a sei mesi nel caso in cui sia stato provocato un incidente. La nuova legge inasprisce anche le misure per chi supera i limiti di velocità, considerata una delle causa più frequenti di gravi incidenti stradali. La modifica della sanzione sui limiti di velocità si applica per eccessi compresi tra i 10 e i 40 km oltre il limite. In questo caso i punti decurtati non saranno più 2 ma 5. Per chi li supera di oltre 40 km la precedente sanzione resta invariata (sottrazione di 10 punti patente, multe fino a 2mila euro e la sospensione del titolo di guida fino a sei mesi).