Bracconaggio: un crimine contro l’ambiente

Angela Caputo

 

Il bracconaggio è una piaga ancora fortemente presente sul territorio italiano e per contrastarlo, il Corpo forestale dello Stato organizza, oltre alle iniziative di vigilanza sul territorio, un convegno sul tema improntato alla condivisione di interessi espressi dalle associazioni ed enti coinvolti su questo argomento di grande rilevanza ambientale e giuridica, visto che rappresenta un vero e proprio reato.

Il bracconaggio provoca alterazioni nell’ecosistema e nell’ambiente in generale. L’azione di contrasto messa in atto dal Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA) del Corpo forestale dello Stato per la repressione, prevenzione ed educazione costituisce l’unico esempio in Europa di un Nucleo specializzato di un corpo di polizia dedicato in modo esclusivo al contrasto del bracconaggio.

Le attività svolte dal  NOA a tutela della fauna selvatica nel territorio dello Stato,  non trovano altri termini di paragone nel panorama internazionale, così come è stato riconosciuto nella Conferenza che si è svolta in Tunisi nel maggio 2013 in materia di “illegal killing of birds”.

La modifica della normativa in materia venatoria, entrata in vigore nell’agosto 2014, comporta il divieto di commercio di alcune specie che continuano comunque ad essere cacciabili, come ad esempio la beccaccia, il beccaccino, l’alzavola e il fischione.