BSA: stato dell’arte nell’enforcement e soluzioni future

redazione

A circa un anno dall’entrata in vigore del cosiddetto Regolamento AGCOM (ossia il Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, Delibera N. 680/13/CONS), BSA | The Software Alliance ha organizzato il primo momento di confronto allargato sullo stato dell’arte sull’enforcement dei diritti di proprietà intellettuale e industriale. All’evento, svoltosi ieri a Roma presso l’Istituto Luigi Sturzo, hanno partecipato i rappresentanti delle principali organizzazioni di categoria dei titolari di diritti d’autore: Renato Esposito, Responsabile antipirateria dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Andrea Franceschi, Direttore di Confindustria Radio TV, Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV), Isabella Splendore, Responsabile del settore giuridico della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), Enzo Mazza, Consigliere Delegato della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), Claudio Bergonzi, Segretario generale di INDICAM, e Paolo Agoglia, Vice Direttore Generale di SIAE, oltre naturalmente a Simonetta Moreschini, presidente di BSA Italia e anfitrione dell’incontro, moderato dal Prof. Paolo Marzano, avvocato.

 

Come evidenzia l’ampiezza del parterre, il tema è cruciale per la filiera del Made in Italy, della cultura, dell’arte, dell’innovazione tecnologica e della creatività del nostro Paese. Sono i numeri stessi a dimostrarlo: il mercato del falso (copia o download illegale, prodotto contraffatto) nel nostro Paese genera un giro d’affari di oltre 6 miliardi di euro (dati del Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con il Censis), senza contare l’inqualificabile danno, di difficile quantificazione, delle violazioni massive sul web. Il valore aggiunto negato è di proporzioni drammatiche: praticamente un punto percentuale del PIL italiano ci viene negato dal mercato dell’illecito.

 

La promozione di siti e contenuti legali è emersa come uno degli elementi principali per ridurre l’accesso ai siti pirata, come dimostrano ad esempio alcune esperienze già in atto nel settore discografico. Da questo punto di vista, il Regolamento AGCOM, grazie al quale l’Italia è da poco uscita dalla cosiddetta Watch List degli Stati ad alto tasso di illegalità (compilata annualmente dall’Office of the United States Trade Representative nello Special 301 Report),  che inevitabilmente condiziona gli investimenti internazionali, ha costituito un momento di svolta che ha spinto maggiormente alla collaborazione per trovare soluzioni win-win anche all’interno della comunità degli stakeholder.

 

I dati esposti confermano che la lotta alla pirateria e contraffazione deve essere combattuta senza sosta, valorizzando le best practice che in Italia sono già state realizzate attraverso le positive sinergie tra operatori del settore, Autorità pubbliche e Forze dell’Ordine. Le quali al convegno erano rispettivamente rappresentate da Carmine Pirozzoli, Consigliere del Ministero della Giustizia, Paola Riccio, del Ministero dello Sviluppo Economico, Francesco Posteraro, Commissario di AGCOM, Gabriella Muscolo, Componente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e dal Generale della Guardia di Finanza Gennaro Vecchione.

 

Nel costruttivo clima di una filiera che guarda all’innovazione come driver di crescita e leva per rafforzare l’offerta legale di contenuti sulle reti e contrastare in maniera efficace la pirateria e l’illegalità diffusa sul web, i legali Alberto Sirani e Riccardo Castiglioni – introdotti dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma Mauro Vaglio – hanno poi dato vita a un approfondimento sulle conseguenze dell’entrata in vigore del recente Decreto Legislativo 16 marzo 2015, n. 28 con le Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto, a norma dell’articolo 1, comma 1, lettera m), della legge 28 aprile 2014, n. 67.

 

"Si è aperto un canale di dialogo fattivo con le altre organizzazioni e con i principali player istituzionali (AGCM, AGCOM, Ministero della Giustizia e Ministero dello Sviluppo Economico)”, ha commentato Simonetta Moreschini. “L’auspicio è che da questo avvio di confronto operativo possano nascere nei prossimi mesi concrete iniziative per potenziare gli strumenti, legislativi e non, volti a ridurre in Italia il tasso di pirateria, che è ancora troppo altro rispetto al benchmark europeo (ricordiamo che l’Italia soffre ancora di un livello di pirateria software del 47% contro una media europea del 31%)".