Ancora il suicidio in carcere di un detenuto, il quarto dall’inizio dell’anno in un penitenziario italiano.
E’ accaduto ieri sera nel penitenziario di Porto Azzurro: protagonista un detenuto toscano di circa 50 anni, sofferente di depressione, che già nel passato aveva tentato di togliersi la vita in cella ma era stato salvato dal tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria. Ne da notizia Pasquale Salemme, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “L’ennesimo suicidio di un detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, al di là del calo delle presenze. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 17mila tentati suicidi ed impedito che quasi 125mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Purtroppo a Porto Azzurro, il pur tempestivo intervento del poliziotto di servizio non ha potuto impedire il decesso del detenuto”.
Nel carcere di Porto Azzurro, struttura con circa 360 posti letto regolamentari, erano presenti il 31 gennaio scorso 255 detenuti: 12 i ristretti imputati mentre 243 sono condannati. Oltre il 45% dei presenti (116) sono stranieri.
“In un anno la popolazione detenuta in Italia è calata di poche migliaia di unità”, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “il 31 gennaio scorso erano presenti nelle celle delle carceri italiane 52.475 detenuti, che erano l’anno prima 53.889. La situazione nelle carceri italiane resta ad alta tensione: ogni giorno, i poliziotti penitenziari nella prima linea delle sezioni detentive hanno a che fare, in media, con molti atti di autolesionismo da parte dei detenuti, tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, colluttazioni e ferimenti”.
Capece sostiene infine che “la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane criticità. Ma è sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di problematicità che ogni giorno caratterizza, coinvolgendo loro malgrado gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, le carceri italiane, per adulti e minori. Come dimostra quel che è accaduto questa notte nel carcere di Porto Azzurro”.