Carceri, continue aggressioni ad agenti. Sappe scrive a ministro Alfano

red

L’estrema criticità della situazione operativa degli istituti della Sicilia, e di quello di Trapani in particolare, è più che palese e le motivazioni debbono ricondursi alle carenze di organico e al sovraffollamento. Ogni giorno sembra di trattare argomenti inerenti a un "disastro annunciato": occorrono interventi immediati per garantire efficienza e sicurezza e per garantire gli operatori penitenziari; gli indugi e i ritardi potrebbero risultare forieri di gravissime eventi decisamente da scongiurare.

E’ quanto dichiara Donato Capece, Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa della Categoria, in una lettera inviata questa mattina al Ministro della Giustizia Alfano ed al Capo dell’Amministrazione penitenziaria Ionta dopo i gravi fatti accaduti nel penitenziario di Trapani.

Quanto accaduto la sera del 18 aprile 2009 presso la Casa Circondariale di Trapani non può non destare serie preoccupazioni, dal momento che l’episodio è particolarmente grave. Infatti, a seguito di un tentativo di rivolta di alcuni detenuti della sezione denominata "Mediterranea", ove sono ubicati reclusi extracomunitari, a seguito dell’arrivo di circa 20 ristretti, durante la sistemazione dei nuovi giunti cinque tunisini hanno aggredito violentemente il personale del Corpo addetto alla sorveglianza, fomentando la protesta di tutto il reparto: nel corso della colluttazione, ben cinque agenti sono rimasti feriti ed uno ha riportato la frattura scomposta dell’avambraccio destro, che gli è stato letteralmente spezzato in due, gli altri hanno riportato prognosi dai cinque ai dieci giorni. Certo è che non si può più rimanere indifferenti di fronte ad eventi del genere né si può attendere passivamente che si verifichino frangenti incontrastabili, con conseguenze ancor più deleterie.

Capece comunica che la grave situazione penitenziaria, caratterizzata da un pesante sovraffollamento e da un altrettanto pesante deficit di carenze degli organici del Corpo (5mila unita!), sarà al centro dei lavori del XX° Consiglio Nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE che si svolgerà a Cattolica (Rimini) dal 21 al 23 aprile prossimi.

Il SAPPE conclude Capece ha ritenuto necessario esprimere al Ministro Alfano ed al Capo Dap Ionta la massima preoccupazione per i reiterati episodi di aggressione che vengono segnalati, con notevole frequenza, da diverse sedi penitenziarie.  La grave carenza organica del Corpo di Polizia Penitenziaria – associata ad un numero di detenuti sempre in costante aumento, oggi arrivata a 62mila unità – è una delle principali cause che impediscono adeguati livelli di sicurezza negli istituti penitenziari e in tutti i servizi istituzionali oltre all’impossibilità di garantire i diritti soggettivi del personale, sanciti nella normativa contrattuale e pattizia. In particolare, abbiamo richiamato le situazioni allarmanti dei seguenti istituti: Sulmona, Trapani, Torino, Milano "San Vittore", Napoli "Poggioreale", Bari, Lecce, Rossano, Bologna, Genova "Marassi", Sanremo, Firenze "Sollicciano", Roma "Nuovo Complesso", Roma "Regina Coeli", Spoleto e Perugia. E la situazione è destinata inevitabilmente ad aggravarsi con l’avvicinarsi delle ferie estive, quando si intensificheranno le carenze e le tensioni; occorre procedere con urgenza ad un monitoraggio delle iniziative per limitare e prevenire che nelle strutture di detenzione si verifichino episodi di intolleranza e di aggressività, ancor più gravi e non controllabili.