Carceri: nei penitenziari adottare "mobile phone Jammer"

Tiziana Montalbano

Uso dei telefonini in carcere? ”Da anni sosteniamo l’adozione anche nei penitenziari italiani dei mobile phone jammer, apparecchi studiati per impedire in ambienti circoscritti l’uso del telefonino. Schermare le carceri all’uso dei cellulari, insomma, garantendo solamente le chiamate di emergenza. C’e’ la volonta’ di investire concretamente nella sicurezza in questo senso?”. E’ quanto si chiede Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Sappe, in una lettera inviata al direttore de ”Il Giornale” Mario Giordano commentando un articolo apparso oggi sul quotidiano milanese – ”Pronto, San Vittore: in cella telefonate in liberta”’. ”La condanna a 4 anni di carcere di un agente di Polizia Penitenziaria in servizio a Milano per avere portato droga e telefonino ad un detenuto – scrive il Sappe – non puo’ dar luogo ad un discredito generalizzato delle oltre 40mila donne ed uomini del Corpo che lavorano nei 205 penitenziari italiani (Case circondariali, di reclusione, istituti per le misure di sicurezza) in cui oggi sono presenti quasi 51mila detenuti a fronte di una capienza regolamentare di circa 43mila posti”.