Case Polizia, affitti troppo alti

Paola Fusco
Con due sentenze il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati da agenti delle forze dell’ordine contro i provvedimenti e conseguenti contratti di locazione con cui sono stati fissati gli affitti di alloggi di edilizia residenziale. Lo riferisce il Codacons in una nota in cui spiega che circa un
anno fa gli interessati – viceprefetti, poliziotti penitenziari, finanzieri – erano stati chiamati per l’assegnazione degli alloggi costruiti con i finanziamenti pubblici della legge Borsellino/Falcone (decreto legge 13 maggio 1991, n.152 convertito dalla legge 12 luglio 1991, n.103) e visti i canoni proposti, superiori a quelli di mercato, avevano deciso di rivolgersi al presidente Codacons Carlo Rienzi. Ebbene, scrive il Codacons, "il Tar Lazio ha accolto i ricorsi dichiarando che l’aliquota massima fissata dal Comune di Roma, ministero delle Infrastrutture è illegittima". Con queste sentenze, ha commentato Rienzi, "è accertata l’illegittimità del criterio massimo applicato, ma illegittimità anche delle ulteriori voci che fanno aumentare il canone derivanti dalle presunte migliorie effettuate dalle società edilizie che hanno goduto dei finanziamenti pubblici". Spiega il Tar: "Non sfugge certo al Collegio che la remunerazione per queste migliorie è posta espressamente dal medesimo art. 11, ma questo non vuol dire che ogni miglioria sia giustificabile in sé e come tale remunerabile. E ciò soprattutto se si tiene conto che non consta che quelle per l’edificio siano state espressamente realizzate in attuazione di prescrizioni o indirizzi della P.A. per realizzarne una miglior qualità, né che quelle sui singoli alloggi rispondano a richieste esplicite fatte dal fruitore finale al concessionario". Ne deriva che dovranno essere ricalcolati tutti i canoni degli alloggi anche per quelli che nel frattempo illegittimamente le società hanno affittato a altri o venduto a soggetti esterni, con ulteriore richiesta di risarcimento danni patiti nel caso non tornino nella disponibilità degli originari aventi diritto. I fruitori di alloggi abitativi di edilizia residenziale pubblica che fanno capo alle forze dell’ ordine – dice il Codacons – potranno rivolgersi al tribunale ordinario per la restituzione delle somme non dovute e persino per l’ annullamento delle clausole da ritenersi nulle per violazione di legge, quelle cioe’ relative ai canoni e alle migliorie mai effettuate, con il conseguente ricalcolo del canone e restituzione delle somme indebitamente incassate. Coloro invece che hanno rinunciato alla stipula dei contratti proprio a causa degli elevati costi potranno avviare un’azione di risarcimento danni contro il ministero delle Infrastrutture e il Comune di Roma che non ha vigilato sulla determinazione dei canoni, causando la rinuncia all’ agognata abitazione.