Chiara Cainero e Giovanni Pellielo in pedana a Minsk

Roberto Imbastaro

Domenica di allenamenti ufficiali, poi da domani si fa sul serio per fossa e skeet. Da lunedì alle 8.00 locali, le sette in Italia, inizia la gara. Per le donne sono previste nella stessa giornata le finali, ore 16.00 (le 15.00 in Italia) per la fossa olimpica, le 16.45 per lo skeet. Gli uomini termineranno la gara martedì, finale di fossa alle 14.45 locali, 15.30 per lo skeet. Tanti motivi di riflessione, tanta Italia in pedana. C’è prima di tutto il ritorno in una competizione internazionale di Chiara Cainero (Forestale) e di Giovanni Pellielo (Polizia penitenziaria). L’oro e l’argento di Pechino sono attesi con curiosità e stupore. Confermarsi, specie sul breve, non è più unico che raro in questo sport. Nel double trap, per esempio, Walton Eller, detentore olimpico, si è dovuto fermare al nono posto. Meglio di lui ha fatto il cinese Binyuan Hu, qui secondo a Pechino terzo. Bene anche Francesco D’Aniello (Polizia di Stato):  l’argento olimpico ha conquistato un onorevole quarto posto con un  ottimo 188.  C’è attesa per Giulia Iannotti, la campana l’anno scorso ha vinto nella fossa la coppa di cristallo a Belgrado, doppiare sarebbe la grande svolta per lei. Infatti qui non c’è Deborah Gelisio, ma c’è la sedicenne bolognese Jessica Rossi, che nonostante la giovanissima età ha talento e personalità da vendere. Tanta Italia appunto. Di fatti è l’occasione per rivedere in una grande gara un altro reduce dai Giochi, Erminio Frasca. E’ una grande chance di rivincita per Massimo Fabbrizi uno che a Pechino non c’è stato ma che a Pechino ha sempre pensato. Qualificato a questa finale di Coppa anche Massimiliano Mola, che con Pellielo, Frasca e Fabbrizi formano un poker di grandi possibilità per la squadra di Albano Pera. Nello skeet affiancherà la Cainero l’umbra Katiuscia Spada, tiratrice di grandissime qualità, che da sempre insegue la grande consacrazione. Non ci sarà Diana Bacosi, qualificata di diritto, ma a casa perché “aspetta”. Sarà della gara Valerio Luchini, venticinquenne romano pronto a prendere l’eredità della grande scuola dello skeet. Il ct Francesco Fazi può dormire sonni tranquilli.

Scusate, ma l’occasione è davvero di quelle memorabili, ci sarà  Andrea Benelli, che chiude la sua splendida carriera qui. Intanto il suo mal di schiena è migliorato, intanto ha passato il sabato a vedere vincere la sua Fiorentina per 1-0 contro il Genoa. Martedì a Minsk gioca la Juve in Champions contro il Bate Borisov. Andrea ha chiesto d’andare  a vedere il macth, certo non andrà nella curva bianconera, certo ci andrà portandosi il ricordo della sua ultima gara, che, al di là del risultato, sarà un bel ricordo. Benelli vale d’essere seguito, che vinca o che vada così così. Lo abbiamo già scritto, ma vale la pena ripeterlo: vederlo sparare è come vedere uno stop di Baggio. Signori, con Benelli il risultato è un dettaglio, la sua classe è indelebile. Andrea, facci sognare anche a Minsk. Per vederlo nell’ultima gara si è messo in aereo il presidente della Fitav Luciano Rossi, che sarà nella capitale bielorussa già da lunedì. Benelli vale uno strappo alla regola. Soprattutto un grande campione non può essere consegnato in mano straniere.