Arriva on line, in formato digitale e consultabile via internet, il ‘tesoro’ di dati sul clima fino a oggi custodito in un deposito dell’Aeronautica Militare dagli esperti del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (Cnmca). Si tratta di circa 94mila mappe e registri d’epoca, contenenti analitiche rilevazioni meteorologiche quotidiane relative ai territori delle ex colonie italiane dagli inizi del ‘900 fino oltre la metà del secolo scorso, dal 1912 agli anni ’70 circa, che saranno acquisiti otticamente grazie alle tecnologie avanzate di Bucap, azienda specializzata nella gestione dei documenti, e potranno così essere trasformati in serie numeriche e analizzati dagli esperti di climatologia di tutto il mondo. Si tratta di un patrimonio di informazioni dalla grande valenza scientifica – finora si possedevano dati solo a partire dagli anni ’70 – che ha suscitato l’immediato interesse dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’Agenzia degli Stati Uniti che si occupa dello studio del clima a livello mondiale, per le ricadute che le informazioni ricavabili dai registri degli uffici meteorologici delle ex colonie possono avere per le ricerche sui cambiamenti climatici in quei territori (Africa Orientale, Libia e Dodecaneso). Dell’eccezionalità dei dati ritrovati e del programma di digitalizzazione avviato per salvaguardare l’archivio e rendere fruibili a tutti via web le informazioni in esso contenute, si è parlato ieri nel corso del Convegno organizzato in occasione del 30° anniversario della costituzione del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (Cnmca) presso l’Aeroporto "M. De Bernardi" di Pratica di Mare (Roma). "I documenti che abbiamo recuperato e che mettiamo a disposizione della comunità scientifica internazionale – spiega il colonnello Tiziano Colombo, capo del Servizio di Climatologia del Cnmca – rappresentano un apporto consistente agli studi sui cambiamenti climatici dei paesi ex colonie italiane, perché consentono in alcuni casi di raddoppiare la lunghezza delle serie storiche di dati in possesso dei ricercatori, offrendo l’opportunità unica di analizzare le condizioni meteorologiche e, nell’insieme, il clima di quelle aree attraverso diverse decine di anni". Il primo lotto di dvd con le immagini dei registri e delle mappe digitalizzate sarà consegnato nelle prossime settimane a Tom Ross, Responsabile del Climate Database Modernization Program (Cdmp), il programma internazionale avviato da Noaa per raccogliere serie storiche di dati necessari allo studio dei cambiamenti climatici globali.
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