Consiglio Difesa, spese e situazione internazionale

red

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto il Consiglio Supremo di Difesa convocato per esaminare la situazione internazionale (Afghanistan, Asia Centrale, Medio Oriente e Balcani) e per valutare la configurazione e l’articolazione dei contingenti militari nazionali impiegati nelle aree di crisi. Dall’incontro è emersa l’esigenza di continuare a razionalizzare le spese viste le perduranti ristrettezze di bilancio. La prossima riunione del Consiglio Supremo di Difesa è stata fissata per il giorno 7 luglio 2010. Presenti il Presidente del Consiglio, i ministri degli Esteri, dell’Interno, della Difesa, dell’Economia, delle Attività Produttive, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il segretario generale della presidenza della Repubblica ed il capo di Stato Maggiore della Difesa. Il Consiglio ha discusso i provvedimenti adottati e le iniziative intraprese, a seguito delle indicazioni della Commissione di alta consulenza, per la razionalizzazione dello strumento militare, la qualificazione della spesa ed il miglioramento delle capacità operative impiegate nelle missioni internazionali. "L’impegno militare e di concorso allo sviluppo profuso dal nostro Paese nel quadro della Comunità Internazionale resta fondamentale e, pertanto, deve continuare ad essere sostenuto con adeguate risorse umane, economiche e materiali – si legge nel comunicato ufficiale. Considerati i crescenti oneri che l’impegno militare per la sicurezza comporta, a fronte delle perduranti ristrettezze di bilancio, è stata ribadita l’esigenza di procedere con determinazione sulla strada della razionalizzazione, gravitando nel contempo, con le scarse risorse disponibili, sull’assolvimento delle funzioni e dei compiti prioritari per le Forze Armate. Sarà necessario recuperare risorse per il mantenimento in efficienza dello strumento militare, con specifico riguardo all’addestramento ed alla manutenzione dei mezzi, ed orientare, per quanto possibile, gli investimenti verso un impiego più direttamente finalizzato al sostegno delle operazioni in corso, per incrementare la sicurezza del personale e l’efficacia dei contingenti nazionali impegnati nelle missioni internazionali. L’attuazione di una comune politica estera e di difesa e sicurezza in ambito Ue costituisce obiettivo vitale per gli Stati Membri e per la crescita dell’Europa. Bisogna avviare un approfondito esame, in ambito istituzionale e negli appropriati consessi per quel che concerne gli aspetti industriali e della ricerca, al fine di verificare la possibilità di lanciare una concreta iniziativa di finalizzazione del Trattato di Lisbona, al duplice scopo di concorrere alla costruzione di uno strumento politico militare comune più efficace dal punto di vista operativo e più economico – conclude il comunicato".