Cosenza: sequestrata cava con materiale radioattivo

Roberto Imbastaro

Tre geomagnetometri, un elicottero con attrezzatura a infrarosso termico, una sala operativa di elaborazione dati con personale specializzato del Corpo forestale dello Stato e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono solo alcuni dei mezzi impiegati dalla Forestale per scandagliare il territorio del Cosentino alla ricerca dell’eventuale presenza di rifiuti pericolosi e radioattivi. Come quelli che potrebbero essere stati nascosti all’interno di una cava dismessa in località Petrone – Valle del Signore, nel Comune di Aiello Calabro (CS) e individuati dal personale del NIPAF (Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale) di Cosenza del Corpo forestale dello Stato. La cava è stata sequestrata ieri dalla Forestale su mandato del Procuratore della Repubblica di Paola (CS) il quale ha emesso il provvedimento dopo aver esaminato gli esiti delle rilevazioni effettuate negli ultimi mesi dagli agenti del NIPAF di Cosenza e dalle altre Forze dell’ordine coinvolte nelle indagini e dopo aver valutato le misurazioni di laboratorio effettuate dall’ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria). Tali analisi hanno evidenziato alti livelli di radioattività nella cava, che occupa un’area confinante con una strada provinciale del Cosentino.

Il capillare monitoraggio del territorio effettuato in questi giorni dalla Forestale nel Cosentino si inserisce nell’inchiesta, in corso già da alcuni anni da parte di diverse procure della zona, sulla presunta presenza di materiale radioattivo seppellito in aree limitrofe. E non si esclude che possa in qualche modo essere collegata al naufragio della motonave Jolly Rosso che, arenatasi sulla costa di Amantea (CS) nel dicembre 1990. Sono in pieno svolgimento le indagini sul caso.