Cyberspazio: verso un nuovo sistema di gestione delle crisi di sicurezza nazionale

redazione

Gli Istituti promotori del convegno "Information Warfare: le nuove minacce provenienti dal ciberspazio alla sicurezza nazionale italiana", che si terrà il 6-7 ottobre 2010,  hanno avviato uno studio  sul sistema italiano di  sicurezza nazionale,  con particolare riferimento  alla difesa del sistema-Paese nei confronti di eventuali attacchi di info-war o cyber-war.   In questo contesto, si propone una breve riflessione sulla riorganizzazione, attualmente in corso,  del sistema italiano di gestione delle crisi di sicurezza nazionale.

Oggi diversi  Paesi industriali avanzati, tra cui anche l’Italia,  stanno  introducendo significative novità  nelle proprie architetture  politico-decisionali al fine di potenziarne  le capacità sia di prevenzione di possibili crisi  di sicurezza nazionale sia di gestione di tali crisi qualora dovessero insorgere come conseguenza di determinati eventi distruttivi (quali, ad esempio,  il collasso del sistema economico-finanziario nazionale, un mega-attentato terroristico, un attacco cibernetico alle infrastrutture critiche del paese, un disastro naturale, ambientale o climatico).

Le innovazioni organizzative varate in vari Paesi mirano, in primo luogo, a rafforzare la funzione di warning intelligence relativa a possibili crisi di sicurezza nazionale, e cioè  l’efficace segnalazione da parte degli Organismi d’intelligence al vertice  politico-istituzionale di  sviluppi che potrebbero innescare un processo di crisi destabilizzante.  Ciò  al fine di consentire ai decisori politici di assumere tempestive decisioni  relative all’approntamento di  misure di prevenzione  e  protezione del sistema nazionale.  Per rendere più efficace la comunicazione della warning intelligence strategica o tattica ai decisori politici  alcuni governi hanno promosso un più stretto collegamento fra gli analisti della comunità d’intelligence preposti all’early warning e il vertice politico-decisionale.

In secondo luogo, tali innovazioni  intendono  irrobustire la pianificazione strategica e operativa per la gestione di eventuali crisi e rafforzare  la capacità del vertice politico-istituzionale di prendere, con la massima rapidità,  decisioni atte a impedire l’escalation di un processo di crisi qualora fosse già in atto.  Nell’epoca attuale, caratterizzata da una sempre più evidente "compressione del tempo",  un processo di crisi può subire una improvvisa e rapida escalation che sfugge a ogni possibilità di controllo.   Di qui la crucialità di una  sistematica attività di preparazione e pianificazione, da condurre in maniera costante in tempi di normalità,  atta a rendere efficaci e a velocizzare  al massimo i processi decisionali in una situazione di crisi nazionale.

In Italia è in corso una riorganizzazione del sistema di  gestione delle crisi che risponde alle suindicate esigenze di potenziamento della warning intelligence  e della pianificazione  per il contrasto di eventuali processi di  crisi della sicurezza nazionale.   Particolarmente significativo sotto questo profilo è il  Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri  (DPC) sulla "Organizzazione nazionale per la gestione delle crisi" (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 17 giugno 2010).

Nel DPC viene istituito formalmente  il Comitato Politico-Strategico (CoPS),  già previsto dal "Manuale nazionale per la gestione delle crisi",  che  mantiene le sue tradizionali funzioni di indirizzo e guida strategica nazionale nelle situazioni di crisi.  Il DPC indica che  nel  CoPS (tradizionalmente composto dai Ministri degli Affari Esteri, della Difesa e dell’Interno, e presieduto dal Presidente del Consiglio) entra a far parte anche il Ministro dell’Economia e Finanza.  Ciò sottolinea  l’importanza della dimensione economico-finanziaria  nei concetti  di "sicurezza nazionale" e di "crisi". Infatti,  una crisi economica particolarmente grave è suscettibile di evolversi in una  crisi di sicurezza nazionale vera e propria.

La più importante novità contenuta nel DPC è l’istituzione del Nucleo Interministeriale di Situazione e Pianificazione (NISP).  Questo nuovo organismo  non solo  acquisisce  le funzioni svolte  dal Nucleo Politico-Militare in tempi di crisi attuale o potenziale  ( supporto al CoPS e al Presidente del Consiglio)[3][3], ma esso svolgerà in via permanente compiti di prevenzione, pianificazione e preparazione del Paese ad eventuali situazioni di crisi.  Pertanto, il NISP si configura, a differenza dal Nucleo Politico-Militare (NPM), come struttura permanente, attiva anche in condizioni di normalità.  Il NPM era  formalmente  un organismo non permanente, preposto ad assolvere funzioni di consulenza verso il CoPS. ed iniziava la sua attività dal momento che si veniva a creare una situazione di crisi attuale o potenziale.  Esso  poteva essere attivato per lunghi periodi di tempo in caso di situazioni di crisi  o di potenziale pericolo per la sicurezza nazionale (come avvenuto nelle settimane e mesi successivi all’attacco di al-Qa’ida alle Twin Towers e al Pentagono del 11 settembre 2001) [4][4].

Il NISP è presieduto dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio-Segretario del Consiglio dei Ministri, che può delegare le relative funzioni al Consigliere Militare del Presidente del Consiglio. Il Nucleo  è composto dalle seguenti figure:

A)    Due rappresentanti designati rispettivamente dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dell’Interno, e dal Ministero della Difesa.

B)    Un rappresentante designato rispettivamente  dal  Ministero  dell’Economia e Finanze; dal Ministero della Salute, dal Dipartimento della Protezione Civile, dal Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), dalla Agenzia Informazione e Sicurezza Interna (AISI), dall’Agenzia Informazione e Sicurezza Esterna (AISE) e dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.

C)    Un dirigente dell’Ufficio Stampa e del Portavoce del Presidente del Consiglio,  un dirigente dell’Ufficio del Consigliere diplomatico e un dirigente dell’Ufficio del Consigliere militare del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Verrà inoltre costituita una segreteria unica del CoPS e del NISP  nell’ambito dell’Ufficio del Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Da un esame del decretto PCM in questione  si evidenzia l’importanza della funzione di sistematico monitoraggio della situazione della sicurezza interna e internazionale  affidata al NISP al fine di prevedere e  prevenire l’insorgere di eventuali crisi.  Tra i compiti affidati al Nucleo vanno infatti rimarcati i seguenti:

1)       L’acquisizione di notizie,"relative ad eventi che, per la loro ripercussione in campo diplomatico, politico, sociale o militare, appaiono suscettibili di configurare situazioni che possono coinvolgere o mettere a rischio gli interessi nazionali".

2)      L’acquisizione di notizie  su "eventi clamorosi o gravemente significativi al fine dell’individuazione di eventuali situazioni di crisi"

L’attività di monitoraggio verrà effettuata sulla base di informazioni che dovrebbero essere costantemente fornite al NISP  da tutti gli apparati istituzionali rappresentati nel Nucleo ( i vari ministeri ed  enti  e la comunità d’intelligence).  A tale scopo verrà costituita  una rete informatica protetta per lo scambio d’informazioni fra tali apparati.  Inoltre,  il rappresentante del DIS fornirà al NISP informazioni e analisi strategiche, e le relative valutazioni e previsioni, relative a specifiche situazioni  monitorate dal Nucleo.

Il Nucleo,  inoltre, svolgerà un’attività di programmazione e pianificazione operativa integrata per contrastare  eventuali  crisi.  Finora, la pianificazione per le crisi  veniva svolta separatamente da ogni singolo ministero o ente istituzionale.  Il NISP avrà il compito di promuovere una pianificazione interministeriale integrata.

La sopradescritta  riorganizzazione del sistema di gestione delle crisi offre lo spunto per introdurre  innovazioni organizzative anche in materia di warning intelligence. Infatti è in corso di elaborazione un progetto specifico del Governo teso a potenziare il sistema nazionale di early warning.