Data Privacy Day, il commento di Qlik

redazione

In occasione del Data Privacy Day Adam Mayer, Director di Qlik, ha commentato:
“Il Data Privacy Day dovrebbe ricordare che ogni individuo all’interno di un’organizzazione è bene abbia una conoscenza di base delle norme e dei regolamenti interni in materia di privacy. Per le aziende è più importante che mai garantire l’attuazione di buone pratiche, poiché la mancata adesione a linee guida rigorose può avere serie ripercussioni finanziarie.
Poiché la privacy dei dati diventa sempre più cruciale nell’odierno mondo guidato dai dati, cresce l’esigenza di ruoli che permettano di applicare gli standard più elevati. Dalla nostra ricerca è emerso che entro il 2030 le aziende disporranno di “Chief Trust Officers” che avranno la responsabilità di stabilire le basi della governance, delineando policy e procedure da seguire per tutto il personale. In definitiva, è necessario adottare un approccio olistico per garantire che le organizzazioni possano sfruttare i dati in tempo reale senza che sorgano problemi di privacy. La comprensione del percorso dei dati, la gestione dell’accesso degli utenti al catalogo dati e la garanzia che le persone comprendano come attingere e utilizzare in modo responsabile le diverse fonti attraverso l’educazione all’alfabetizzazione dei dati, sono fattori fondamentali per prevenire nuovi problemi di conformità, e dovrebbero essere tra le priorità dei Chief Trust Officer.
Il Data Privacy Day è anche un promemoria a guardare oltre i soliti controlli di accesso, e pensare piuttosto a come le analytics potrebbero essere utilizzate per supportare nuove richieste di conformità. I programmi di analytics possono aiutare i team IT a visualizzare chi ha accesso a quali informazioni e se queste sono effettivamente rilevanti per il loro ruolo. Ad esempio, è possibile riunire set di dati eterogenei sugli accessi degli utenti e liste HR di chi ha lasciato il lavoro, verificare chi ha iniziato un determinato task e chi lo ha invece modificato, garantendo così che le persone non detengano l’accesso a informazioni non più appropriate per il loro ruolo. Questo aiuta le aziende a introdurre una vera e propria intelligenza nella gestione della privacy dei dati, riducendo il rischio di errore umano e snellendo i processi di gestione per i team IT”.