Dipartimento Pubblica Sicurezza su rapporto Amnesty Internationa

Roberto Imbastaro

In riferimento agli articoli pubblicati oggi su alcuni quotidiani e relativi al contenuto del rapporto di Amnesty International dal titolo “Hot spot Italia: come le politiche dell’Unione Europea portano a violazioni dei diritti dei rifugiati e migranti”, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa: “In Italia gli hot spot sono costantemente visitati da un team della Commissione Europea presente in Italia per la verifica costante delle procedure di gestione dei migranti. Le stesse procedure di lavoro “sop” contestate dal rapporto sono state stabilite da un tavolo tecnico congiunto con rappresentanti della Commissione Europea, Dipartimento della P.S., Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, Frontex, Europol e delle organizzazioni umanitarie UNHCR e OIM. Quest’ultime peraltro sono presenti in tutti gli hot spot e partecipano alle attività di identificazione e gestione dei migranti. Inoltre l’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) ha recentemente visitato i due centri di Pozzallo (Ragusa) e Taranto esprimendo valutazioni positive sull’operato delle autorità italiane.

Il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, afferma “Le informazioni di cui si avvale il rapporto di Amnesty International fanno riferimento a presunte testimonianze raccolte in forma anonima di migranti che non risiedevano in alcun hot spot. Pertanto, a tutela dell’onorabilità e della professionalità dei tanti operatori di polizia che con abnegazione e senso del dovere stanno affrontando da lungo tempo questa emergenza umanitaria, smentisco categoricamente che vengano utilizzati metodi violenti sui migranti sia nella fase di identificazione che di rimpatrio”.