Falsi rimborsi Ici, un arresto

Tiziana Montalbano

Un ingegnoso sistema di frode che consentiva di ottenere ingenti quanto indebiti rimborsi ICI dai Comuni è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Pordenone, che su ordine del GIP del locale tribunale ha arrestato un imprenditore del posto, già coinvolto in diverse indagini per bancarotta e truffa, accusato di avere ottenuto da varie amministrazioni comunali in Provincia e in altre Regioni indebiti rimborsi per quasi 500.000 Euro, mentre altri 500.000 Euro erano stati richiesti, con le medesime modalità truffaldine, ma non ancora ottenuti. Il meccanismo della truffa, messo evidentemente a punto con l’ausilio di esperti del settore, era piuttosto articolato: assunto il controllo di società sull’orlo del fallimento o inattive, l’indagato effettuava degli apparenti versamenti ICI utilizzando il sistema, consentito dalla legge, della “compensazione”, utilizzando dei crediti IVA vantati dalle società; successivamente richiedeva al Comune destinatario del versamento il rimborso delle somme, rappresentando che il versamento era stato erroneamente effettuato perché gli immobili in questione si trovavano in un altro Comune; di fronte a questa ultima evidenza, peraltro corrispondente alla realtà, alcuni Comuni avevano già dato corso ai rimborsi. Apparentemente nulla di illecito, salvo che, nel corso delle indagine dirette dalla locale Procura della Repubblica, è emerso che le società in questione, nella maggior parte dei casi, non disponevano di alcun immobile e che i crediti IVA utilizzati erano del tutto inesistenti o comunque non utilizzabili e che l’artificiosa costruzione avveniva, in definitiva, a danno dell’Erario, che comunque riversava ai Comuni interessati le somme necessarie per il rimborso. Sono in corso indagini volte a delineare l’effettiva estensione dello schema fraudolento ed individuare eventuali altre persone e società coinvolte.