La Polizia di Stato, a seguito di una stringente attività investigativa svolta presso lo scalo aereo di Fiumicino, ha denunciato due operatori aeroportuali per la sottrazione di alcune opere d’arte.
Le indagini, condotte dagli Agenti della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, hanno permesso di smantellare un articolato sistema, messo in piedi dai dipendenti delle imprese di pulizie, hostess di terra ed addetti all’assistenza ai passeggeri, attraverso il quale, gli stessi, riuscivano a sottrarre tele e quadri di valore ai passeggeri in transito nello scalo di aeroportuale.
Gli utenti venivano tratti in inganno durante le fasi di ritiro dei pezzi c.d. “fuori misura”. Questi, infatti, per regolamento, devono essere spediti da appositi punti di raccolta, ed era proprio all’interno di questi ultimi che gli indagati occultavano i beni e li trasportavano in posti sicuri per poterli “piazzare” sul mercato nero in tutta tranquillità.
Utilizzando le divise indossate di consueto per svolgere le proprie attività all’interno dello scalo aereo, riuscivano facilmente a convincere gli utenti della genuinità dei loro servigi e quindi ad ingannarli. Le ignare vittime si rendevano conto delle anomalie solo dopo un lasso di tempo tale da permettere ai rei l’occultamento dei beni sottratti.
In particolare, il gruppo criminale è riuscito pochi giorni fa a mettere a segno un furto particolarmente fruttuoso, sottraendo con il solito inganno due quadri originali dei pittori contemporanei Guttuso ed Attardi, di elevato valore artistico nonché economico, essendo gli stessi valutati oltre 50.000 euro.
L’immediata e puntuale attività investigativa posta in essere da poliziotti in servizio presso l’aeroporto ha permesso di ricostruire in maniera dettagliata gli accadimenti, di rintracciare l’autore materiale del furto, nonché di recuperare interamente la refurtiva di proprietà di un importante galleria d’arte della capitale.
In relazioni alle ulteriori tele sottratte a passeggeri stranieri in partenza dallo stesso scalo aereo, recuperate nell’ambito della stessa operazione e trovate in possesso di dipendenti aeroportuali addetti alle pulizie, sono in corso accertamenti per verificare l’effettivo valore e risalire ai legittimi proprietari.