Forestale, quattro arresti in provincia dell’Aquila

Tiziana Montalbano

Dopo quattro mesi di indagini, con appostamenti, pedinamenti e rilievi di campo, alle prime luci di sabato mattina è partita l’ultima fase dell’operazione denominata “Marsica orientale” che ha visto impegnati 30 forestali provenienti da diversi reparti del Comando Provinciale di L’Aquila per dare seguito a 13 mandati di perquisizione emessi dalla Procura di Avezzano a carico di M.A 63 anni, A.E. 63 anni, A.S. 59 anni, C.G. 57 anni, tutti residenti nel comune di Aielli (AQ) e C.I.D. 29 anni di origine romena, in seguito alle quali gli indagati sono stati arrestati.Gravi le ipotesi di reato a carico degli indagati, denunciati all’Autorità Giudiziaria per detenzione illegale di armi da fuoco, alcuni delle quali con matricola abrasa, un fucile a canne mozze e addirittura una carabina trovata carica nell’abitazione di uno degli indagati. Rinvenuti diversi trofei di cervo e capriolo e molti chili di carne delle due specie protette, che, secondo quanto risulterebbe dalle indagini, potrebbero essere state uccise all’interno del Parco regionale Sirente-Velino. E’ stata, inoltre, trovata una scatola con alcune decine di lacci utilizzati per la cattura di animali ed altre armi detenute illegalmente.Le indagini erano partite all’inizio dell’autunno in seguito ad una segnalazione che denunciava il perdurare di una situazione di palese illegalità nella conduzione dell’attività venatoria da parte degli indagati, a danno di tutti gli altri cacciatori.Gli uomini del Comando Stazione di Avezzano, agli ordini del V.QA.F. Dr. Luciano Sammarone, hanno avviato una serie di controlli mirati con l’impiego di strumenti che hanno permesso di rilevare le attività illecite da parte degli indagati. Le ipotesi di reato, compresa l’associazione a delinquere, sono state confermate nel corso delle perquisizioni, delineando un quadro molto preoccupante.