GdF, operazione "body care"

Tiziana Montalbano

Sgominata dalle Fiamme Gialle un’organizzazione italiana che immetteva nel mercato nazionale apparecchi irregolari, utilizzati per fini estetici, di provenienza cinese. Denunciati cinque responsabili e sequestrati  23.388 strumenti. Una vasta operazione della Tenenza della Guardia di Finanza di Villafranca di Verona, mirata alla sicurezza sui prodotti e al contrasto dell’irregolare marchiatura “CE”, ha permesso l’individuazione di un articolato sistema di frode e il sequestro di 23.466 di prodotti non conformi per un valore di mercato di circa 6 milioni di euro. L’attività, coordinata dal Comando Provinciale di Verona, ha impegnato sul territorio nazionale 57 reparti della Guardia di Finanza, che hanno effettuato perquisizioni e sequestri. A seguito di mirata attività d’intelligence, gli uomini delle Fiamme Gialle di Villafranca di Verona, decidevano di avviare una verifica nei confronti delle The wellCare Group srl  e We Care Srl  di via Negrelli, 4 a Sommacampagna, aziende specializzate nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’estetica. Immediati i riscontri positivi: sin dall’accesso sono state sigillate 78 apparecchiature per la cura della persona di produzione cinese destinate a centri estetici italiani, con marchio “CE”  non conforme. L’azienda, senza alcuna documentazione tecnica idonea a garantire la sicurezza dei prodotti, apponeva una marchiatura tale da far apparire gli apparecchi di produzione italiana e, soprattutto, senza alcuna prova o test tecnico, li immetteva sul mercato nazionale. L’unico “controllo” veniva effettuato dal magazziniere, con l’inserimento della presa elettrica e la verifica della corretta accensione. Ravvisato il pericolo imminente per i clienti dei numerosissimi centri estetici italiani che si fornivano dalla società veronese scattava l’operazione a livello nazionale per l’immediato rintraccio degli strumenti che ha consentito il sequestro di 265 apparecchiature in altrettanti centri estetici italiani. Palesi sia le violazioni alle Direttive dell’Unione Europea in materia di certificazione dei prodotti e, quindi, alla loro conformità, nonché le ripercussioni in termini di sicurezza sulle persone utilizzatrici degli apparecchi. Si tratta di strumenti utilizzati per fini estetici con la produzione di “radio frequenze” che, se non accuratamente controllate, possono creare seri danni sul corpo della persona che si sottopone a tale trattamento.

In pratica, le principali applicazioni riguardano il trattamento viso e corpo. Nelle istruzioni delle apparecchiature, in particolare, si legge che: con il calore, si favorisce la riduzione degli inestetismi cutanei della cellulite e delle adiposità depositate tonificando e rigenerando i tessuti cutanei e riattivando la microcircolazione sanguigna e il drenaggio linfatico del metabolismo cellulare. 
Con la collaborazione di un consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Procura della Repubblica di Verona, i finanzieri hanno ricostruito un articolato sistema di irregolare certificazione “CE” posta in essere da una associazione di soggetti che operavano da tempo su tutto il territorio nazionale.

Partendo proprio da un documento sequestrato alla The wellCare Group srl, è stata individuata la società Skynet Italia Srl con sede in Sarzana (SP) e unità operativa in Fiorano Modenese (MO) che, attraverso numerosi siti internet, pubblicizzava la possibilità di regolarizzare merce di provenienza extra comunitaria in modo veloce ed economico. Per questo, si avvaleva della società STN Servizi Tecnici Normativi sas di Milano con unità operativa in Corsico che, a sua volta, utilizzava la società  SQM Strumenti Qualità e Misure  di Corsico  e, in alcuni casi, la società Prima Ricerca e Sviluppo Srl di Faloppio e Como. Presso le società perquisite gli uomini della Tenenza di Villafranca di Verona hanno acquisito gli elementi probatori relativi ai reati di “frode contro l’industria nazionale”, “frode nell’esercizio del commercio” e “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”. Inoltre, nella sede di Skynet Italia, sono stati sottoposti a sequestro 23.123 prodotti di elettronica di origine cinese (telecamere per circuiti di sicurezza, monitor per circuiti interni e altro materiale tecnologico per la sicurezza), pronti per essere immessi sul mercato nazionale con falsa marchiatura “CE”, ovvero muniti della sigla CE riferita all’acronimo “China Export”. E’ stato, in definitiva, sgominato un gigantesco giro di sola carta, certificati e/o documenti redatti ciclostilati e denominati “fascicoli tecnici”, con i quali è stata giustificata l’introduzione illecita nel mercato nazionale di migliaia di prodotti di origine cinese. Atteso che la società è operativa dall’anno 2007, sono in corso approfonditi accertamenti tesi a ricostruire le operazioni di importazione in Italia di migliaia di pezzi con le descritte caratteristiche. In questa prima fase sono state denunciate 5 persone, responsabili del reato di  “frode nell’esercizio del commercio” e “ vendita di prodotti industriali con segni mendaci”. Tre dei cinque soggetti sono stati denunciati anche per i  reati  di “associazione per delinquere “, “adulterazione o contraffazione in danno della pubblica salute” e “frode contro l’industria nazionale”. Il valore commerciale in acquisto delle apparecchiature per l’estetica dalla Cina era di poco più di 700 euro, mentre la corrispondente vendita in Italia avveniva con una media di 12.000  euro. In alcuni casi, gli strumenti venivano concessi a noleggio al prezzo di 10.000 euro ogni sei mesi. Le indagini sono tuttora in corso per accertare quante imprese in Italia si sono servite di tale metodo per importare prodotti non conformi dalla Cina.