GDF: Roma, sequestrati 6,6 milioni di pezzi contraffatti

Gabriel Romitelli

Sei milioni e mezzo di prodotti di bigiotteria non sicuri, ai quali si uniscono 95.000 componenti elettronici e 23.000 giocattoli contraffati, sono il bilancio dell’ultima operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma a tutela dei consumatori e al contrasto della contraffazione.

Il sequestro degli articoli di bigiotteria, molto ricercati dal giovane pubblico femminile, sono stati rinvenuti in fatiscenti magazzini siti nella periferia orientale della Capitale, dopo che i finanzieri avevano acquisito della correlata documentazione commerciale in alcuni negozi del quartiere Esquilino.

Ad accentrare le attenzioni dei militari, nello specifico, è stata l’assenza della marchiatura di conformità “CE” su moltissimi dei prodotti sequestrati, ovvero la presenza di un logo difforme a quanto previsto dalla normativa europea ma comunque idoneo ad indurre in inganno il consumatore.

Anche per questo gli stessi articoli sono stati così sottoposti ad accurate analisi tecnico-chimiche volte a stabilire la presenza di materiali allergenici o di vernici tossiche, di solito presenti in quantità significative su manufatti di questo genere ma di bassa qualità.

I sequestri di componenti elettronici e di giocattoli contraffatti (tutti importati dalla Cina) sono avvenuti sempre a Roma, nonché  Fiumicino (RM), in esercizi commerciali gestiti da cittadini di etnia cinese.

Per questo due imprenditori cinesi sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per vendita di materiale contraffatto e ricettazione, mentre loro quattro connazionali sono stati segnalati alla Camera di Commercio per le previste sanzioni in materia di tutela del “Made in Italy” e di marchiatura “CE”.

Da segnalare, a margine delle descritte operazioni, che la Corte di Cassazione ha disposto la definitiva confisca di beni mobili e immobili per un valore di 1,8 mln. di euro nelle disponibilità di una famiglia cinese dedita all’importazione e alla commercializzazione di merci non sicure e/o contraffatte.

I beni, già sequestrati dalle fiamme gialle capitoline nel 2013, entrano così nella piena disponibilità dello Stato.