GdF: Udine, traffico di gasolio di contrabbando dall’Est Europa, sequestrati in due diverse operazioni 80.000 lt. di carburante

Giuseppe Magliocco

Confidavano nella giornaliera congestione di mezzi pesanti per eludere i sempre possibili controlli sul traffico commerciale alla frontiera con l’Italia, nonché su documenti di trasporto falsamente attestanti che quell’olio a bordo dei loro camion era semplice lubrificante e non carburante per autotrazione a tutti gli effetti (dunque da assoggettare ad imposta ben maggiore).
Ed il trasporto sembrava essere anche andato a buon fine, se non fosse che i finanzieri del Comando Provinciale di Udine erano già sulle loro tracce non appena hanno messo le ruote sul suolo nazionale sequestrandogli l’intero carico e denunciando due autotrasportatori.
Un altro carico legato dunque al florido traffico dei carburanti di contrabbando, che la GDF friulana ha pedinato dal confine sino alle porte di Roma dove i due mezzi “attenzionati” dai militari – ambedue con targa polacca – si sono poi divisi.
Mentre uno dei due camion è stato “agganciato” da una pattuglia del Comando Provinciale della GDF di Roma, il secondo è stato ancora seguito dai finanzieri udinesi sino ad un piccolo centro della provincia capitolina dove, in un’area di sosta defilata da sguardi indiscreti, sono iniziate le operazioni di travaso del gasolio contrabbandiero su un altro automezzo-cisterna che avrebbe poi dovuto trasportare il carburante presso un deposito commerciale della zona.
La situazione, ormai delineatasi a sufficienza, è così culminata con l’intervento delle fiamme gialle che hanno sequestrato il carico identificando le persone presenti al momento sul posto, e che sono state tutte denunciate per contrabbando di prodotti soggetti ad accisa.
Da rilevare, nel medesimo comparto d’intervento legato alle imposte di fabbricazione sugli oli minerali, come la GDF friulana abbia bloccato nella zona di Tarvisio (UD) altri due autocarri trasportanti complessivamente 52.000 lt. di pseudo-gasolio, comunque idoneo per l’autotrazione e che anche in questo caso era stato fatto passare per comune lubrificante. Anche in questo caso i due autisti responsabili del trasporto sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il medesimo reato, mentre le indagini stanno ancora proseguendo al fine di individuare l’intera filiera produttiva, distributiva e commerciale di questi prodotti.
Nel caso specifico, il mancato introito per l’Erario dello Stato è complessivamente ammontante ad oltre 80.000 di accise evase, il che dà la misura di quanto le organizzazioni criminali riescano a monetizzare grazie ai ripetuti traffici di combustibili che clandestinamente gestiscono dall’est Europa in direzione del mercato italiano.
Intuibili sono poi i potenziali danni che queste improbabili miscele possono causare ai motori e alle marmitte catalitiche delle autovetture che li impiegano, oltre a quelli legati all’ambiente atteso che si tratta sempre di prodotti non testati dalle aziende produttrici, e dunque aventi una più che probabile concentrazione di inquinanti in misura ben maggiore rispetto a quella consentita.
La Guardia di Finanza, proprio al riguardo, ricorda a tutti gli automobilisti che in caso di dubbi sulla quantità, sulla natura nonché sulla qualità dei carburanti acquistati, è possibile contattare il numero di pubblica utilità del Corpo “117” attivo gratuitamente – 24 ore su 24 – in tutto il territorio nazionale.