Guardia Costiera in visita negli Usa

red

Si è conclusa la visita ufficiale negli Stati Uniti del comandante generale del corpo delle Capitanerie di porto–Guardia Costiera, ammiraglio Raimondo Pollastrini. Il programma ha previsto dapprima una permanenza a New York dove si è svolto il “World marittime day parallel event in the US”, evento mondiale incentrato quest’anno sul tema del cambiamento climatico, con particolare riferimento alle conseguenze su di esso provocate  dalla navigazione commerciale marittima. Il comandante della Guardia Costiera Italiana ha incontrato in quell’occasione gli organizzatori dell’evento, Efthimios Mitropulos, segretario generale  dell’International marittime organizzation, Agenzia Onu con competenza mondiale sulla sicurezza della navigazione, e l’ammiraglio Thad Allen, comandante generale della Guardia Costiera Usa. La visita dell’ammiraglio Pollastrini è proseguita a Washington, dove è stata organizzata una serata in suo onore presso l’ambasciata italiana. L’occasione è stata importante per descrivere ai numerosi ospiti presenti, tra cui vertici della Guardia Costiera statunitense e numerosi rappresentanti di istituzioni e industria,  le nuove linee strategiche della Guardia Costiera Italiana, con particolare riferimento al ruolo di leader assunto dal Corpo all’interno dello scenario marittimo europeo attraverso l’implementazione della politica marittima integrata dell’Unione Europea. Particolare interesse hanno suscitato i sistemi tecnologici di controllo del traffico marittimo attraverso i quali la Guardia Costiera Italiana gestisce milioni di informazioni relative a migliaia di navi che ogni giorno solcano il Mar Mediterraneo. Il sistema integrato del Corpo vede tra essi il Vessel Traffic Service e Automatic Identification Sistem,  sistemi di monitoraggio, gestiti dalla Guardia Costiera Italiana, basati su radar e trasmissioni radio, che consentono di ricevere in tempo reale informazioni su posizione navi,  destinazione e provenienza, carico oltre ad altri importanti dati. Tali informazioni, analizzate e trattate anche in favore di Paesi Europei che si affacciano sul Mediterraneo, si riferiscono ad un milione e duecentomila dati relativi a piu’ di cinquemila navi che quotidianamente si trovano in navigazione nel “Mare Nostrum”.