Guardia Costiera scopre frode nel commercio ittico

Paola Fusco

  Portata alla luce dai militari della Guardia Costiera delle Capitanerie di Livorno, Porto Santo Stefano, Viareggio e Marina di Carrara una frode nel commercio di prodotti ittici e un grave caso di commercio di pescato scaduto. Nella complessa operazione di Polizia Giudiziaria – che ha interessato le Province di Grosseto, Siena e Lucca, con il coinvolgimento delle rispettive Procure della Repubblica – sono stati impegnati anche gli uomini del  N.S.I. (Nucleo Speciale Intervento) del Comando Generale della Guardia Costiera. Partendo da una verifica di routine eseguita presso due supermercati di Orbetello, attraverso l’esame di documentazione amministrativa e di controlli incrociati, si è riusciti a ricostruire il percorso del prodotto ittico. In prima battuta si è giunti a due supermercati di Castiglione della Pescaia, dove sono stati trovati e sequestrati 717 kg di “polpetti dell’indo pacifico”, decongelati e pronti per la vendita con la denominazione commerciale “moscardino”. Risalendo nella filiera, si è giunti a un grosso stabilimento import-export (con annessi locali per deposito, confezionamento ed etichettatura del pescato) di Viareggio (LU), dove, oltre a ulteriori 117 kg del prodotto ittico in questione, sono stati reperiti un’etichettatrice manomessa per realizzare codici contraffati e rotoli di etichette false pronte per l’utilizzo. In pratica i prodotti ittici venivano regolarmente acquistati dalla ditta viareggina con la loro effettiva denominazione per essere successivamente confezionati, etichettati e fatturati su documenti di trasporto in uscita con nuove denominazioni più appetibili sul mercato e  convenienti dal punto di vista commerciale. Oltre ai “polpetti dell’indio” sono stati rinvenuti dagli uomini della Guardia costiera 600 kg di pescato surgelato di altro genere, sempre contraffatti,  e 40.000 cassette di prodotto pronto a essere spedito e venduto decongelato a ignari clienti come prodotti di alta qualità. Inoltre, da una più attenta ispezione nei locali della ditta di Viareggio, effettuata in  collaborazione con i veterinari dell’ASL, sono emerse gravi irregolarità dal punto di vista igienico-sanitario, con il rinvenimento di più di 8 tonnellate di pescato di cui 3.847 kg. scaduti e 4.486 kg con il termine di conservazione scaduto.