Guardia di Finanza, Malpensa: ancora arresti di narcotrafficanti “ovulatori”

GLB

La Guardia di Finanza di Malpensa (VA), in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane, ha arrestato nel giro di alcuni giorni tre narcotrafficanti, di varie nazionalità e provenienti da diverse località, che stavano tentando di introdurre cocaina in Italia occultandola all’interno delle proprie cavità addominali dopo aver ingerito allo scopo un centinaio ovuli contenenti la droga.

L’attività anti-droga – che ha portato al sequestro complessivo di circa 2 kg. di coca purissima – è scaturita da una mirata programmazione dei controlli che i militari della Guardia di Finanza svolgono in ambito aeroportuale, pre-impostati e calibrati su “analisi di rischio” molto attente e principalmente connesse alla provenienza del volo, alle caratteristiche del passeggero nonché all’atteggiamento assunto dallo stesso al momento della visita doganale.

I tre “corrieri” arrestati dalle Fiamme Gialle nello scalo aereo lombardo sono: cittadino della Guinea di 29 anni in arrivo da Madrid (Spagna), un cittadino paraguaiano di 41 anni in arrivo da Santa Cruz (Bolivia) e un nigeriano di 23 anni in arrivo da Rotterdam (Olanda).

Gli stranieri sottoposti ad arresto sono stati individuati tra centinaia di persone in arrivo ogni giorno Malpensa e gli stessi, al momento del controllo, avevano affermato di non avere “nulla da dichiarare” cercando di ostentare tranquillità e indifferenza verso i controlli effettuati dai militari delle Fiamme Gialle e dai doganieri.

Dopo il controllo dei bagagli, però, nei finanzieri è nato il sospetto che i tre occultassero la droga all’interno de loro stessi corpi e per questo li hanno accompagnati in un’apposita area dell’aeroporto per sottoporli ai raggi x.

I tre sospettati, infatti, trasportavano nelle cavità addominali corpi estranei successivamente risultati ovuli pieni di cocaina.

Una volta recuperata la sostanza stupefacente, per i tre corrieri si sono ovviamente schiusi i cancelli del carcere di Busto Arsizio (VA) dove si trovano ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.