Illegal lodding and wildlife crime: una minaccia concreta per la natura

redazione

Circa il 30 per cento delle terre emerse del nostro pianeta è ricoperto dalle foreste, tuttavia, su di esse incombono i pericoli della deforestazione e della degradazione.

Sono ancora numerosi i governi che non riconoscono il valore inestimabile rappresentato dai boschi: oltre a fornire l’habitat naturale di molte specie animali e vegetali, contribuendo in maniera significativa alla tutela della biodiversità, sono indispensabili per la conservazione delle acque e del suolo, forniscono legname e altri prodotti. Infine funzionano come serbatoi di assorbimento del carbonio mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici.

Spesso, le leggi che dovrebbero tutelare i polmoni verdi del nostro pianeta sono applicate in misura insufficiente, così come le attività di contrasto ai crimini ambientali in danno delle foreste.

Ogni anno, in tutto il mondo, 13 milioni di ettari di foresta (dati FAO 2010) vengono distrutti per soddisfare il crescente fabbisogno di carta, carne, soia, olio di palma e legno. I territori che prima erano protetti da boschi sono più soggetti alla siccità, le frane e le inondazioni distruggono strade, ponti e colture, le condizioni atmosferiche avverse si intensificano a causa del cambiamento climatico. I più colpiti da questi eventi sono generalmente i meno abbienti, le comunità che vivono vicino ai confini delle foreste e hanno maggiore necessità delle risorse che da esse derivano. Per questo la distruzione forestale del mondo non solo porta a un danno ambientale irreparabile, ma vanifica anche tutti i benefici che gli alberi offrono agli uomini e alla natura.

La minaccia più grave è rappresentata dal disboscamento illegale e dalla conversione delle foreste in pascoli, terreni arativi e piantagioni.  L’abbattimento illegale degli alberi (illegal logging) dà vita a un giro d’affari di centinaia e centinaia di milioni di dollari che arricchisce la mafia del legno, un fenomeno molto preoccupante in oltre 70 Paesi, un business illegale portato avanti a scapito delle foreste e delle popolazioni locali.

Il legno è una materia prima rinnovabile, e il suo impiego non ha controindicazioni da un punto di vista ecologico. Purtroppo, però, ancora oggi una gran parte di quello immesso sul mercato proviene da uno sfruttamento sconsiderato se non addirittura illegale delle foreste, un mercato in crescita dovuto anche al continuo aumento del consumo mondiale di carta.

Da tempo, anche importanti Organizzazioni non Governative come Greenpeace, hanno denunciato, con rapporti specifici e circostanziati, le sofisticate tecniche di frode utilizzate dai contrabbandieri di legname, che ricorrono sia alla corruzione di pubblici funzionari e sia alla falsificazione delle autorizzazioni di taglio che gli consentono di esportare, dalle aree di origine sino ai porti europei, tonnellate di legname illegale.

L’Unione europea, al fine di contrastare efficacemente il fenomeno, ha già licenziato i regolamenti FLEGT Forest Law Enforcement, Governance and Trade ed EUTR European Timber Regulation ed il Corpo forestale dello Stato nell’ambito dell’autorità competente italiana (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali), ha iniziato la conseguente attività di controllo. Le polizie di gran parte del mondo e l’INTERPOL sono consapevoli che una efficace azione investigativa, sostenuta da una cooperazione internazionale tra gli investigatori che si occupano di Wildlife Crime, possa contribuire a combattere adeguatamente questo gravissimo crimine.

Il Workshop ha avuto come argomento principale le strategie investigative e le metodologie di controllo per il contrasto efficace all’ illegal logging e al commercio illegale di legname, sia dal punto di vista degli operatori di polizia impegnati nell’attività di enforcement, che da quello dell’Autorità giudiziaria che è chiamata ad indirizzare e coordinare le attività di polizia giudiziaria a livello nazionale ed internazionale nell’ambito degli strumenti normativi attualmente disponibili.

Sono intervenuti esperti del Corpo forestale dello Stato e di Interpol, Pubblici Ministeri e Giudici sul tema della conduzione delle indagini relative a queste attività criminali e delle possibilità offerte dalla legislazione vigente per perseguire in maniera incisiva le fattispecie di reato in sede giudiziaria.