Immigrati: aumentano i cinesi, soprattutto al centro nord

Adria Pocek

Ormai è un dato certo (e non più solo un fatto di “percezione”): sono in considerevolmente aumento gli immigrati che, in un modo o nell’altro, scelgono di vivere in Italia e tra questi crescono soprattutto le comunità di cinesi, ucraini e moldavi. Inoltre ora si sa anche che nel nostro Paese gli stranieri vivono soprattutto nel nord e nel centro Italia.

E’ questo solo uno dei “fotogrammi” che rimandano l’immagine del nostro Paese oggi e che compongono il “1° Rapporto del ministero dell’Interno sull’immigrazione in Italia”. Lo studio è stato presentato oggi dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e i numeri ci dicono che, pur essendo solo il 5% della popolazione che risiede in Italia (percentuale di gran lunga inferiore a quella del resto d’Europa), gli stranieri sono il 6,8% della popolazione al Centro-Nord e solo l’1,6% al Sud.

Curato da Marzio Barbagli, il Rapporto evidenzia come il dato del Centro-Nord si collochi vicino, o sia anche superiore, a quelli di Francia, Svezia, Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi.
Secondo lo studio gli stranieri residenti nel Bel Paese con un regolare permesso di soggiorno sono poco più di due milioni e quattrocentomila (+129.000 rispetto all’anno precedente). Con il 5% di stranieri sul totale della popolazione, l’Italia si attesta al 12° posto in Europa, dopo Svizzera (20,2%), Austria (9,4%), Germania e Belgio (8,8%), Grecia (8,1%), Francia (5,7%), Irlanda (5,6%), Svezia e Danimarca (5,4%), Regno Unito (5,2%) e Norvegia (5,1%). Dopo la Lombardia le regioni a più alta densità di immigrati sono Veneto, Lazio e Emilia Romagna, ma la situazione nelle singole province è molto diversificata, con picchi oltre il 10% (es. a Prato e Brescia). Nel 2006 i bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri sono stati circa il 10% del totale dei nati in Italia (57.765). “La crescita solo modesta della presenza straniera al Sud e quella assai più forte al Nord – sottolinea lo studio – potrebbero rendere, in assenza di fattori che ne cambino la direzione, questa forbice ancora più ampia, avvicinando rapidamente le zone centro-settentrionali ai Paesi di più antica immigrazione”. Tra gli stranieri prevalgono i minori e le persone in età attiva e riproduttiva. L’età media è di 30,4 anni, inferiore a quella dei residenti complessivi (42,3 anni). Quasi un quarto degli immigrati residenti in Italia è minorenne e un cittadino straniero su due ha tra i 18 e i 39 anni, contro il 29,2% della popolazione totale nella stessa classe di età. Per quanto riguarda le nazionalità, ai rumeni spetta, assieme agli albanesi, il primato delle comunità più numerose in Italia (rispettivamente 278mila e 280mila permessi di soggiorno), mentre negli ultimi anni c’è stato un calo per marocchini, tunisini e filippini, con aumento di cinesi. Incrementi straordinari sono stati poi registrati per ucraini (da 12.730 a 120.070 in quattro anni) e moldavi (da 6.974 a 55.803), soprattutto donne.