Immigrati, truffa assegni per i poveri

Tiziana Montalbano

 173.000 euro. Un ottimo vitalizio senza neanche la fatica di andare a riscuoterlo. Il nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Verona ha smascherato una maxi-truffa gestita da immigrati, che ricevevano l’assegno sociale destinato ai più bisognosi senza averne diritto. Un gruppo di extracomunitari aveva convinto i propri familiari a chiedere la residenza in Italia; il ricongiungimento è possibile se il residente nel nostro Paese si fa carico di mantenere il parente. Questi arrivavano in Italia e dopo una permanenza minima, presentavano domanda con i requisiti previsti dalla legge: età, residenza in Italia e assenza, o quasi, di reddito. L’assegno sociale è un sussidio erogato dall’ Inps (395 euro al mese da 65 a 69 anni  e 595 euro al mese da 70 anni in su) a cittadini con particolari difficoltà economiche. Non servono contributi versati, basta aver compiuto 65 anni, essere residente in Italia e non avere altri redditi. Alla prima riscossione dell’assegno i “””bisognosi””” se ne tornavano nel loro Paese, senza comunicarlo a nessuno, continuando  ad incassare l’ assegno sociale che veniva versato automaticamente sul conto corrente. Le indagini hanno riguardato 38 soggetti che risultavano residenti nella Provincia di Verona  e che percepivano il suddetto assegno, di cui 17 avevano fatto rientro da tempo al proprio paese di origine. L’operazione ha portato i Finanzieri a denunciare alla Procura della Repubblica di Verona i soggetti scoperti, incriminati per i reati di indebita percezione di erogazioni e truffa aggravata ai danni dello Stato. Inoltre sono state segnalate le anomalie all’Inps di Verona, per il blocco dei pagamenti che, secondo la legge, devono cessare qualora la residenza «effettiva» e la dimora «abituale» in Italia vengano meno. Tra questi, particolarmente rilevante il caso del soggetto che, al fine di ottenere indebitamente l’assegno sociale, ha falsamente autocertificato la propria residenza in Italia, percependo un totale di € 38.700 e l’altro, relativo ad un soggetto deceduto nel proprio paese d’origine da diversi anni, il cui assegno sociale di € 595 al mese era percepito da un congiunto residente in Verona.