La droga al volante ha i giorni contati

redazione

Partito da due mesi il progetto pilota che vede la multinazionale tedesca Dräger tra le aziende protagoniste dell’esperimento che sta portando il test di rilevazione antidroga (che agisce sul fluido saliva) sulle strade di diciannove città italiane. Il progetto, della durata di tre mesi, si pone due importanti obiettivi: utilizzare il fluido saliva come probatorio per la rilevazione di presenza di droga nel sangue e facilitare il compito delle forze dell’ordine snellendo le procedure di convalida del fermo e ritiro patente di chi è stato sorpreso alla guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti. Il funzionamento del drugtest è molto semplice: tramite un apposito Test Kit viene effettuato il prelievo di un campione saliva, in modo del tutto non invasivo, che viene poi introdotto in un analizzatore in grado di rilevare, in pochi minuti, la presenza di sei differenti tipologie di droghe: anfetamine, benzodiazepine, cannabinoidi, cocaina e suoi metaboliti, metanfetamine e oppiacei. In caso di esito positivo, le forze dell’ordine procedono alla raccolta di una seconda aliquota per la relativa analisi di conferma in laboratorio; contestualmente possono procedere con il ritiro della patente e, entro otto giorni, viene convalidata o meno la sanzione. La semplicità del prelievo del campione di saliva è uno dei punti di forza del Dräger DrugTest® 5000 in quanto non sono necessarie procedure particolari che obbligano le forze dell’ordine a trasformarsi in chimici di laboratorio; il campionamento è semplice, veloce e senza nessun tipo d’imbarazzo. Se il progetto, come auspicabile, darà buoni risultati, verrà esteso in tutto il Paese e, nell’arco di tre anni, è previsto un investimento (da parte del Dipartimento Politiche Antidroga) pari a 2 milioni di euro.