La pedopornografia: minaccia criminale del nuovo secolo

Veronica Molese

“La vecchia Polizia Postale, nata in origine per scortare i sacchi di iuta che trasportavano valori, oggi scorta chi viaggia in internet, seguendone le vicissitudini, cercando di difenderlo dalle insidie dei reati del mondo virtuale, realizzando una sorta di controllo del ‘territorio’.
Il mondo dei bambini merita oltre che il massimo rispetto anche il massimo sforzo di difesa.
In questo contesto la Polizia delle Comunicazioni è chiamata ad intervenire per prevenire e reprimere le azioni di sfruttamento dei minori a fini sessuali, mettendo a frutto la propria esperienza ed i contributi delle polizie di tutto il mondo.
Parlo di Interpol, Europol e Virtual Global Center, il pool delle agenzie investigative più specializzate di 5 Paesi: Usa, Canada, Australia, Gran Bretagna ed Italia.
Il fenomeno della pedopornografia, un tempo fenomeno circoscritto a soggetti caratterizzati da psicopatologie devianti, oggi è molto di più, è una gravissima minaccia, in cui si intrecciano perversioni con enormi interessi economici di soggetti organizzati in reti planetarie.
4.500 denunciati in Italia, oltre 15.000 persone individuate e segnalate alle polizie di altri paesi, oltre 200 siti web pedopornografici oscurati: questa la fotografia dell’impegno investigativo, ma anche la fotografia della gravità crescente del fenomeno.
Il Centro nasce per assicurare la sinergia degli attori in campo: i poliziotti, i providers, le banche e non ultimi gli utenti privati uniti nell’intento di creare uno staff in cui far nascere progetti di lavoro comune per fronteggiare la pedofilia.
Un obiettivo che non possiamo né vogliamo fallire, per difendere i bambini dalla furia criminale del mondo pedopornografico. Una furia che turba, offende e distrugge l’innocenza dei bambini.”