La Russa, reati in calo con pattuglie militari

Paola Fusco

 Lì dove ci sono le pattuglie dei militari insieme alle forze dell’ordine, si è abbassato dal 20 al 40% il numero dei reati”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sottolineando che, ad esempio, “attorno alla stazione centrale di Milano non c’è più cronaca di uno stupro, la situazione è migliorata dal giorno alla notte. A me non interessa che siano i militari a farlo, ma che questi servizi si svolgano. Sono decenni che non c’è più controllo a piedi del territorio nelle ore serali, perché le forze di polizia non hanno quello strumento, non hanno i numeri per farlo, non hanno l’abitudine. Quello che i cittadini vogliono – ha concluso – è che al pomeriggio, alla sera e di notte ci sia un servitore dello Stato in divisa a far rispettare l’ordine. Se poi domani avremo i numeri per farlo solo con le forze di polizia, ben venga”. La legge che ha istituito il servizio volontario e professionale, ha ricordato La Russa, “fissa i compiti delle forze armate, dice che il loro compito principale è quello militare, ma dice anche che ci possono essere altri compiti, che da sempre sono svolti dai militari, in casi di eccezionalità e urgenza”. In questo momento, ha osservato, ”se il Governo decide che c’è un’emergenza sicurezza, non è contro la legge immaginare che un numero di soldati sia deputato a questi compiti. La mia idea, e ne ho parlato con il presidente della Repubblica – ha proseguito il ministro – è fare una commissione che ho già costituito, vedere come con meno risorse si può non deflettere sull’attività delle forze armate, anzi migliorarla”. L’ipotesi dei 30.000 militari da destinare alla sicurezza, ha aggiunto, “è impossibile, magari potremo arrivare a 10.000 se noi decidessimo che, insieme alle forze armate, ci siano uomini delle altre forze dello Stato, come Polizia penitenziaria, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani appositamente addestrati”.