Lampedusa, un centro di formazione per immigrati

Paola Fusco

   Un centro di formazione per imparare un mestiere nell’attesa del completamento delle procedure di identificazione ed espulsione. Questa l’iniziativa annunciata dal ministero dell’Interno dopo le visite di Roberto Maroni nei paesi del Nordafrica. Un progeto che nasce con  il duplice obiettivo di offrire una nuova opportunità produttiva nelle Pelagie e la possibilità ai clandestini che sbarcano di imparare un mestiere. A questi si affiancheranno coloro che si occuperanno invece delle attività di supporto che andranno dalla pulizia alla manutenzione delle attrezzature. La responsabilità del progetto fa capo alla segreteria del Programma Operativo Nazionale sicurezza di cui il Prefetto Nicola Izzo, vice capo vicario della Polizia, è autorità nazionale di gestione, finanziato dall’Unione europea con un miliardo e 160 milioni di euro da spendere fino al 2013 per Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Da questi fondi saranno acquisite le risorse per questo innovativo progetto per Lampedusa. Il Prefetto Izzo, illustrando l’iniziativa, ha spiegato che gli stanziamenti europei sono riservati per una parte al miglioramento e aggiornamento dei sistemi tecnologici e per l’altra a progetti di inclusione sociale e alla diffusione della legalità, con lo scopo di gestire l’impatto sociale del fenomeno immigrazione e agevolare il rientro in patria degli extracomunitari, arricchiti almeno dai rudimenti di un nuovo mestiere.