Mafia, rientra in Italia Ingrassia, il boss arrestato nel New Jersey

Tiziana Montalbano

È appena giunto all’aeroporto romano di Fiumicino, scortato da funzionari dell’Immigrazione statunitensi, il boss mafioso Ignazio Ingrassia, di 58 anni da Monreale (PA), ricercato in campo internazionale da oltre 15 anni. Condannato nel primo “maxiprocesso” contro Cosa Nostra, dovrà scontare la pena di 14 anni e 6 mesi di reclusione, inflittagli dalla Corte di Assise di Appello di Palermo nel 1990 e divenuta definitiva nel 1992, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio aggravato di ingenti quantitativi di stupefacenti. Ingrassia è stato catturato nel New Jersey, nell’ottobre dello scorso anno, dagli investigatori italiani del Servizio Centrale Operativo, in collaborazione con l’F.B.I. e l’Interpol di Roma, nell’ambito del “Progetto Pantheon”, un protocollo d’intesa siglato nel 2005 tra la Direzione Centrale Anticrimine e il Federal Bureau of Investigation per ottimizzare la cooperazione tra i due Paesi nella lotta alla criminalità organizzata. Ignazio Ingrassia è indicato dai collaboratori di giustizia come importante “uomo d’onore” della famiglia mafiosa di Ciaculli, particolarmente attivo nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti.