Medicina: nuove speranze per la Sindrome di Down

redazione

Nuove speranza per le persone con sindrome di Down potrebbero arrivare dal mondo dei farmaci, dopo dieci anni di silenzi sul fronte delle ricerche su questa malformazione genetica. Uno studio americano ha verificato come una pillola, usata gia’ da chi soffre di Alzheimer, migliora le capacita’ mentali dei pazienti colpiti dalla malformazione congenita. Mentre e’ in fase di sperimentazione una nuova molecola ‘ ad hoc’ della Roche che ha lo stesso obiettivo. Secondo i ‘ Centers for Disease Control and Prevention’ (Cdc), negli Stati Uniti tra il 2004 e il 2006, circa 1 bimbo ogni 700 e’ nato con sindrome di Down, la piu’ comune causa genetica di deficit cognitivo. La ricerca del University of Colorado pubblicata dalla rivista ‘ Translational Psychiatry’, ha dimostrato che il Namenda*, prodotto da Forest Laboratories, approvato per il trattamento della malattia di Alzheimer, potrebbe migliorare la memoria delle persone con sindrome di Down.
Lo studio ha prescritto il farmaco ad un gruppo di 42 giovani affetti dalla sindrome. Una meta’ ha preso il farmaco, l’ altra il placebo. Dopo 16 settimane sono stati eseguiti 14 test psicologici per verificare se effettivamente la pillola aiutava i ragazzi nel migliorare le capacita’ cognitive. La maggior parte delle persone che ha ricevuto il Namenda* ha ottenuto risultati migliori nei test di memoria. "Ma – avvertono gli scienziati – l’ effetto era statisticamente significativo solo su uno dei 14 test. E’ ancora troppo presto – suggerisco – per ipotizzare di offrire la pillola alle persone con sindrome di Down, ma siamo sulla buona strada per sviluppare una possibile cura ‘ ad hoc’". L’ altro farmaco, ancora in fase di sperimentazione contro la malformazione congenita, e’ il RG1662* della Roche, non ancora approvato per l’ utilizzo da parte della ‘ Food and Drug Administration’ (Fda). Il gigante farmaceutico ha completato gli studi sugli animali e ora e’ in esecuzione un trial randomizzato, su 33 giovani con la sindrome di Down, che confrontera’ la pillola con un placebo.
L’ obiettivo primario dello studio e’ quello di dimostrare la sicurezza della molecola, ma sara’ anche possibile cercare la prova che il farmaco potrebbe migliorare la memoria dei ragazzi.