L’Italia registra i tassi più bassi d’Europa per numero di bambini vittime di annegamenti, avvelenamenti e ustioni. Margini di miglioramento esistono invece per raggiungere gli obiettivi Ue di dimezzamento delle morti da incidenti stradali. Lo afferma il Rapporto europeo dell’Oms sulla prevenzione degli infortuni nei bambini, presentato oggi insieme all’Unicef. Sono 5 le principali cause di morte e disabilità per infortunio che colpiscono bambini e adolescenti nel mondo, in Europa e in Italia: incidenti stradali, annegamenti, avvelenamenti, ustioni e cadute. Secondo i dati del Rapporto la posizione dell’Italia è tra le migliori nella classifica dei 53 paesi della regione europea (dall’Islanda ai confini con la Cina) rispetto a tre su cinque cause di morte per infortuni in bambini e adolescenti. Questo qualifica l’Italia tra i paesi più sicuri d’Europa per i bambini rispetto ad annegamenti, avvelenamenti ed ustioni: o la seconda più sicura per gli annegamenti (dopo il Regno Unito). Quest’ultimo dato è ancor più significativo se si tiene conto che in Italia, per estensione delle coste, presenza di laghi e corsi d’acqua balneabili, le attività ricreative legate all’acqua sono molto al di sopra della media europea. L’Italia è poi la seconda nazione più sicura per gli avvelenamenti (dopo la Danimarca) e la terza più sicura per le ustioni (dopo Svizzera e Croazia). Per quanto riguarda le cadute, l’Italia si posiziona sedicesima nella classifica della sicurezza (tra le prime Svezia, Olanda e Regno Unito). "I paesi più vicini al raggiungimento dell’obiettivo – afferma ancora il Rapporto Aci-Istat – sono Francia, Portogallo e Lussemburgo, i più lontani i paesi dell’Est", specificando che "Rispetto alla popolazione l’Italia, con 87 morti per incidente stradale ogni milione di abitanti, si colloca in linea con la media europea (86). Resta, tuttavia, ben al di sopra dei livelli
dei paesi con le migliori performance quali Olanda, Regno Unito e Svezia (45 – 50 decessi per milione di abitanti) e della Francia (73)". Il Rapporto Oms stima che se l’Italia avesse lo stesso tasso di mortalità dei paesi con la migliore performance, queste morti potrebbero essere dimezzate. Gli efficaci programmi di prevenzione che hanno determinato i risultati positivi dell’Italia rispetto alle altre cause di morte per infortunio (annegamenti, avvelenamenti e ustioni) dovrebbero essere messi a punto anche nel campo degli incidenti stradali. Secondo le stime dell’Istat, gli altissimi costi sociali associati alle morti, infermità e danni materiali causati dagli incidenti stradali equivalgono al 2% del Prodotto Interno Lordo (Pil). Controllo della velocità e del consumo di alcool e droghe, utilizzo dei dispositivi di sicurezza, come cinture di sicurezza, seggiolini per bambini e caschi, e migliori infrastrutture per separare autoveicoli da pedoni e ciclisti sono misure di comprovata efficacia che dovrebbero essere maggiormente attuate all’interno di un approccio sistematico alla prevenzione degli incidenti stradali