Nasce TroopTube, la versione militare di YouTube

Paola Fusco

 Permetterà ai soldati americani di comunicare con i propri cari e alla Difesa statunitense di controllare e combattere lo spionaggio online. È TroopTube, il nuovo sito di video-sharing lanciato dal Pentagono e ideato per le reclute americane che combattono in diverse zone di guerra e per le loro famiglie. Diciotto mesi fa le alte gerarchie militari a stelle e strisce avevano proibito alle truppe di usare diversi social network come MySpace e Facebook e altri siti web come YouTube attraverso i quali è possibile postare o condividere foto e video. La decisione fu presa per timore che queste tecnologie interattive fossero usate per vendere segreti militari o che comunque potessero mettere in pericolo le attività dell’esercito americano. TroopTube avrà le stesse funzioni dei più importanti siti di condivisione, con l’unica differenza che la Difesa americana potrà filtrare o censurare quei messaggi che ritiene contrari all’interesse nazionale. TroopTube sarà infatti supervisionato dalla Military OneSource, agenzia del Dipartimento di Difesa che ha il compito di assistere le famiglie dei soldati e di fare in modo che le comunicazioni tra loro siano semplici ed efficaci. Come è scritto nell’homepage del sito, lo scopo è “aiutare le famiglie dei soldati a tenersi in contatto con le truppe” nonostante la distanza. Sia i parenti delle reclute che queste ultime potranno postare foto e video e condividerle. Tutti i video, prima di essere messi online, saranno supervisionati dalla Military OneSource. Già adesso sono presenti diverse dozzine di filmati: il video che campeggia sopra tutti è un messaggio di sostegno alle truppe del generale Petraeus. Il resto sono per lo più messaggi inviati da giovani mogli, dai genitori delle reclute e dai loro figli. Non mancano video toccanti come quello spedito da una giovane mamma che mostra al papà-soldato i primi passi del suo primogenito. Ci sono anche immagini meno impegnative come quelle delle partite di baseball tra le reclute. Negli ultimi anni le nuove tecnologie interattive hanno causato diversi problemi alle alte gerarchie militari. Queste ultime hanno compreso troppo tardi che i siti di video-sharing o i social network potevano essere allo stesso tempo importanti mezzi per far sentire i soldati meno soli, ma anche armi estremamente pericolose per la sicurezza nazionale: i soldati spesso facevano nei loro blog racconti troppo espliciti sulle posizioni e lo stato delle truppe avvantaggiando i nemici e creando nei parenti dei soldati un forte stato di preoccupazione.