‘Ndrangheta, maxioperazione GdF

Ivano Maccani

 I finanzieri del G.i.c.o. di Catanzaro e del nucleo di Polizia tributaria di Vibo Valentia, in collaborazione con lo Scico di Roma, hanno sottoposto a sequestro preventivo beni, attività economiche e conti correnti bancari per un valore di circa 5 milioni di euro nei confronti di Nicola Fiarè, esponente di primo piano dell’omonima cosca attiva nel comune di San Gregorio d’Ippona. L’uomo è imputato di partecipazione ad associazione mafiosa a seguito del suo coinvolgimento nell’ambito dell’operazione “Rima” condotta nel 2005 dalla squadra mobile e dalla D.d.a. di Catanzaro. Il provvedimento di sequestro è arrivato al termine di complesse indagini economico-patrimoniali svolte dagli investigatori delle Fiamme Gialle, che sono riusciti a ricostruire il patrimonio, costituito prevalentemente da immobili e società, detenuti sia direttamente che attraverso prestanome, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle capacità economico-reddituali del Fiarè. Le indagini hanno fatto luce su un complesso intreccio di rapporti commerciali e societari gestito dal criminale, soprattutto a Roma, dove da qualche tempo aveva stabilito la propria residenza e il centro principale dei suoi affari acquisitando, attraverso alcune società a lui riconducibili, immobili e attività commerciali. Tra gli investimenti romani necessari a reimpiegare capitali di provenienza illecita figurano una società di gestione di esercizi commerciali e una ditta individuale operante nel settore dei pubblici spettacoli, entrambe sottoposte a sequestro. Ma l’attività imprenditoriale del boss era fiorente anche in Calabria, dove il Fiarè, sempre ricorrendo a prestanome, possedeva due società operanti nel settore dell’organizzazione di pubblici spettacoli.