Nuovi veicoli per la sicurezza dei soldati

Paola Fusco

 Il Ministro della Difesa ha riferito ieri alla Camera sull’incidente costato la vita al caporalmaggiore Alessandro Di Lisio impegnato nella missione in Afghanistan. La Russa ha spiegato che il convoglio italiano è stato colpito dall’esplosione di un ordigno di 50-70 kg a circa 40 chilometri a nordest di Farah al termine di un’attività di controllo e sorveglianza del territorio. Due dei tre militari feriti sono in condizioni serie ma non in pericolo di vita. Possibile che i Tornado dell’Aeronautica vengano utilizzati a supporto delle forze sotto attacco. Pronto un nuovo sistema di protezione balistica del tiratore in ralla e una nuova versione che garantirà prestazioni migliori del veicolo Lince.


L’INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA DIFESA ALLA CAMERA

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La maggiore frequenza e virulenza degli attacchi è da mettere in relazione con le imminenti elezioni presidenziali come tentativo di creare una situazione di destabilizzazione. L’inasprimento va attribuito ad un accresciuto controllo del territorio da parte dell’esercito afghano, che si spinge in zone’ che prima erano totalmente in mano ai talebani. L’accresciuta pressione nell’area meridionale spinge le forze ostili nella zona di Farah dove sono presenti nostri militari, accrescendo le probabilità di contatto. Quindi è errato parlare di strategia mirata contro gli italiani. Confermo il più che mai saldo intendimento del governo di mantenere l’impegno italiano per la stabilizzazione dell’Afghanistan. Gli eventi di questi giorni, così dolorosi, non avranno alcuna ripercussione, se non nel senso di un rafforzamento del nostro convincimento, sulla presenza italiana in Afghanistan e sul nostro apporto alla missione Isaf della Nato. Il mezzo ‘Lince’ colpito dall’esplosione in Afghanistan è stato reso vulnerabile dall’ingente quantitativo di esplosivo, inusuale. In ogni precedente situazione aveva assicurato un elevato livello di sopravvivenza del personale trasportato. L’esplosione ha provocato lo scardinamento del tetto del mezzo e della ralla nella quale stava operando all’arma di reparto il primo caporalmaggiore Alessandro Di Lisio. Purtroppo  il timore che avevamo si è verificato, quello cioè che potesse aumentare a dismisura la potenza degli ordigni esplosivi, in modo da arrecare danni ai soldati all’interno del blindato ‘Lince’, finora un mezzo efficace in termini di protezione del personale. Il alcune occasioni, proprio la qualità tecnica dei mezzi a nostra disposizione ha fatto sì che i contatti tra le nostre forze e gli elementi ostili si siano risolti senza gravi conseguenze per i nostri soldati. Quello della tutela della sicurezza del nostro personale resta la priorità delle priorità, assolutamente vincolante. Proprio per questo i nostri militari devono continuare ad avere il massimo possibile in termini di mezzi, addestramento e strumenti di difesa che, comunque, sono sempre stati fino ad oggi ai più elevati livelli qualitativi. Quanto accaduto però impone un’ulteriore riflessione sui mezzi e le attrezzature di fronte ad una recrudescenza dell’azione degli insorgenti, caratterizzata da una crescente potenzialità degli ordigni, allo scopo di rendere ancora più efficace la protezione del personale. La sicurezza al cento per cento non esiste in Afghanistan e per questo ho sempre detto che occorre che i mezzi, l’addestramento e la qualità delle capacità difensive e protettive dei nostri militari siano al massimo livello qualitativo. Oggi disponiamo delle migliori attrezzature possibili, ma in questo campo il meglio non è mai definitivo. Bisogna sempre aggiornare le attrezzature e non dobbiamo accontentarci, non culliamoci sugli allori, ma studiamo, come stiamo continuando a fare con l’industria, i progetti giusti per cercare di anticipare la capacità di forza ostile. Un nuovo sistema di protezione balistica del tiratore in ralla e una nuova versione che garantirà prestazioni migliori. Queste le novità in vista per il veicolo ‘Lince’. E’ stata avviata l’introduzione in servizio del Vbm ‘Freccia’, veicolo 8×8, dal peso di circa 28mila chili, dotato di torretta servocomandata plus con cannone da 25 mm, migliorata rispetto a quella montata oggi sul veicolo cingolato ‘Dardo’, capace di offrire una protezione balistica e antimina di livello molto elevat. I primi esemplari sono appena entrati in servizio e, a partire dai prossimi mesi, si procederà alle graduali acquisizioni di altri veicoli per un primo lotto di 54. Il tenente Giacomo Donato Bruno ha riportato un ‘lieve interessamento della colonna vertebrale toracica con microfrattura stabile di una vertebra e per lui non c’è nessuna compromissione della mobilità articolare. Il primo caporalmaggiore Simone Careddu ha una frattura della terza, quarta e quinta vertebra toracica con probabile sindrome paretica. Il caporalmaggiore scelto Andrea Cammarata ha un trauma cranico di apparente lieve entità e frattura a un braccio".