Prostituzione: è reato esercitare in strada

Paola Fusco

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge su “misure contro la prostituzione” messo a punto dal ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, insieme ai colleghi della Giustizia e dell’Interno, Alfano e Maroni. Nel ddl la prostituzione in luogo pubblico viene definita un fenomeno di “allarme sociale”; come tale è reato e va punito, perfino col carcere, in egual maniera per chi la esercita e chi se ne avvale. Prostituirsi nei parchi, nelle strade, in aperta campagna sarà quindi vietato e per i trasgressori sono previsti arresto e multe. Si tratta – ha detto la Carfagna – di uno schiaffo durissimo al mercato della prostituzione, le toglie linfa. Un fenomeno vergognoso – ha aggiunto – che spesso è connesso alla riduzione in schiavitù e all’abuso di minori, che a volte sfocia anche in fenomeni di violenza come lo stupro. Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni, la prostituzione mi fa rabbrividire, ma mi rendo conto che esiste e che purtroppo non può essere debellata, come la droga”. Prostituirsi continuerà a non essere reato ma sarà vietato farlo per strada. E chi trasgredisce, lucciole e clienti, potrà essere punito anche con l’arresto da 5 a 15 giorni, oltre che con un’ammenda da 200 a 3 mila euro; chi invece sfrutta la prostituzione minorile rischia da 6 a 12 anni e multe da 15 mila a 150 mila euro. Previsto il rimpatrio assistito purché sia nell’interesse del minore.