Proteste in Spagna contro i guard rail assassini

Paola Fusco

 

 Al grido di “Basta con i guard rail assassini” più di diecimila motociclisti ieri hanno invaso le strade di Madrid per chiedere al governo spagnolo di eliminare le pericolose barriere che ogni anno costano la vita a centinaia di motociclisti. La protesta che ha attraversato la capitale ha scosso l’opinione pubblica perché il corteo è stato preceduto dalla macabra ricostruzione di una ghigliottina insanguinata che (con un pezzo di guard rail al posto delle lama) decapitava un motociclista. Il traffico si è paralizzato in più punti della città e la polizia è stata costretta a chiudere molte strade. Secondo uno studio della Ue, in un incidente su dieci chi viaggia su moto e scooter sbatte contro un oggetto fisso presente sulla sede stradale. Non solo: in Europa, per ogni chilometro percorso, il rischio per un motociclista di rimanere coinvolto in un incidente stradale è di 18 volte superiore che per il conducente di una autovettura. E analizzando i dati si scopre inoltre che per il 40% dei casi i morti da incidenti stradali arrivano dalle due ruote. Solo che il parco moto e ciclomotori corrisponde a circa il 19% del parco totale dei mezzi e i veicoli a due ruote coprono in Europa appena il 2,5% della mobilità totale. Intanto in Italia dallo scorso anno l’Aisico (Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione) ha iniziato a testare presso il proprio Centro Ricerche sulla Sicurezza Stradale alcune tipologie di barriere più sicure per i motociclisti ha chiesto al governo di stabilire i criteri di esecuzione dei crash test per le barriere per motociclisti.