366 evasori totali stanati a Roma in 8 mesi (contro i 752 di tutto il 2008), per un totale di redditi «emersi» ai fini della tassazione di oltre un miliardo e 400 mila euro (la stessa cifra un anno fa si era raggiunta nell’arco dell’intero anno). Meno soggetti colpiti e più soldi recuperati, dunque: la lotta all’evasione, almeno nella capitale, sembra passare non tanto per la bottega di quartiere ma per soggetti economici medio- grandi. I dati si riferiscono al periodo 1¢ª gennaio-20 agosto ed ecco la top-ten degli evasori romani. La maglia nera resta ai commercianti (all’ingrosso e al dettaglio): fino al 20 agosto gli 007 della polizia economica ne hanno scoperti 110, il 30% del totale (contro i 190 dei 12 mesi precedenti). Al secondo posto i mediatori immobiliari, una new entry che segna il maggior incremento rispetto all’anno precedente: gli evasori scoperti sono stati già 59, il 10% in più dei 53 smascherati in tutto il 2008. Al terzo posto si trovano i titolari di imprese di costruzioni o ristrutturazione d’interni (42) e al quarto – altra new entry – gli operatori nei “servizi sanitari, sociali e assistenziali”. Sono stati soltanto 8, invece, i bar e i ristoranti «stangati» per evasione totale (contro i 20 del 2008). Ma c’è una spiegazione: per attività esposte al pubblico come queste è molto difficile, se non impossibile, mimetizzarsi completamente al fisco. Bar, gelaterie e ristoranti li si ritrova sotto un’altra voce: quella relativa alla mancata emissione di scontrini e ricevute. E anche su questo fronte, dicono i dati del dossier, il 2009 si sta rilevando un anno di grande impegno. Le proposte di chiusura dell’esercizio dopo la quarta violazione consecutiva sono state finora 172 (404 lo scorso anno), ma è sui singoli accertamenti che si registra un vero boom: i 12.521 «controlli strumentali» eseguiti dal 1¢ª gennaio in altrettanti locali, negozi o botteghe artigianali di Roma e provincia, infatti, si sono conclusi con un verbale in ben 5.032 casi (il 40%).
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