Sicurezza in auto, caccia ai ricambi falsi

red

E’ allarme pezzi di ricambio falsi dalla Cina: al Porto di Venezia la Guardia di finanza ha sequestrato oltre 4000 cerchi in acciaio prodotti in Cina e importati da un’azienda trevigiana. L’ultimo colpo dei finanzieri è il risultato di un’attività di controllo doganale condotta dai finanzieri del Gruppo di Venezia in collaborazione con i funzionari dell’ufficio Sva della Dogana. Le fiamme gialle monitoravano da tempo il flusso dei container provenienti dalla Cina: l’associazione Assoruote, che raggruppa i maggiori produttori del settore, aveva infatti presentato un esposto denuncia segnalando il rischio che sul mercato italiano fossero immessi pezzi per auto che riportavano illegalmente i codici di aziende italiane. Nessuna sorpresa, quindi, quando i militari hanno aperto i container e hanno visto che davvero sui cerchi erano stampigliati proprio i codici segnalati. Agli esperti sono bastate le sole foto per riscontrare palesi difetti nei prodotti: le ruote non presentavano i requisiti richiesti dai protocolli internazionali di omologazione. Sulla scorta di test effettuati, risultavano pericolose al punto da nuocere gravemente alla sicurezza degli automobilisti che le avessero montate. L’operazione si è conclusa con il sequestro della merce e la segnalazione all’autorità giudiziaria del rappresentante legale della società importatrice. Ma quello di Venezia è solo l’ultimo caso di sequestro e ora le associazioni del settore sono in allarme: questi pezzi infatti possono essere montati volontariamente da automobilisti a caccia di risparmio, ma anche da officine senza scrupoli che così – facendo pagare il ricambio originale – raddoppiano o triplicano il guadagno. Una truffa nella truffa molto pericolosa perché, nel caso di cerchi, è stato dimostrato che si possono addirittura spaccare in due sotto sforzo.