La Questura di Roma, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, quello del Corpo Forestale dello Stato, l’Ispettorato del Lavoro di Roma, l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo e la Polizia Municipale di Roma hanno istituito una “task force” per far fronte all’emergenza immigrazione clandestina e del lavoro nero e, ai fenomeni criminosi connessi.
Negli ultimi cinque mesi sono stati effettuati sgomberi e abbattimenti di strutture abusive lungo il fiume della capitale, e ora la task force si sta impegnando affinché vengano abbattute anche le attività produttive illecite connesse all’immigrazione clandestina.
Ottimi i risultati già raggiunti dalle varie istituzioni.
Da novembre a oggi sono state controllate 20 attività imprenditoriali, e identificate 146 persone. Sono stati controllati 161 automezzi al CED, di cui 6 sono risultati rubati e 3 sequestrati per illecito amministrativo. In relazione alla normativa ambientale sono state denunciate 5 persone per abusivismo edilizio, 5 denunciate per occupazione di area demaniale, 3 sono state denunciate a piede libero per violazioni ambientali, e sono state messe sotto sequestro penale 3 aree comprensive di macchinari di lavorazione e recupero metalli e adibite a depositi incontrollati di rifiuti speciali.
Per quanto riguarda la normativa sul lavoro subordinato, per ricorso al lavoro nero sono state sospese 7 attività imprenditoriali, sono state elevate contravvenzioni per un ammontare di circa 100 mila euro, è stata fatta 1 denuncia per violazione della tutela della sicurezza sul lavoro e sono stati redatti 6 verbali per richiesta acquisizione documentale.
Sono state inoltre effettuate 18 verifiche specifiche finalizzate al riscontro degli adempimenti fiscali. Tale attività ha consentito di accertare un’evasione complessiva pari a 1.500.000,00 di euro. Sono stati scoperti 2 evasori totali e constatate infrazioni di carattere formale ai fini dell’imposizione indiretta, sono stati elevati 5 verbali di illecito amministrativo per attività artigianali abusive.
L’attività del Corpo Forestale dello Stato nell’ambito della task force, si è rivolta principalmente al contrasto ai danni all’ambiente provocati dagli insediamenti abusivi, dalle baraccopoli e dalle aziende commerciali limitrofe alle aree verdi: il taglio di piante e disboscamento incontrollato, opere di terrazzamento sulle golene e sulle spallette boschive delle riserve, abbandoni incontrollati di rifiuti spesso gettati nelle acque, provocando vere e proprie barriere rispetto al naturale deflusso, sversamento di liquami e rifiuti organici nei corsi d’acqua e all’interno dei parchi, bombole di gas, fornelli, bracieri, e carburanti per generatori elettrici che costituiscono un serio pericolo di incendio. Abbruciamenti di pneumatici, depositi di materiali vari, in maggior parte ferrosi e/o provenienti da demolizione di veicoli, sversamento diretto sul terreno di liquidi speciali e/o pericolosi.
E’ evidente che le operazioni della task force sono indispensabili per l’interruzione delle attività illecite.