Tendenze e sfide dell’IT: i CIO desiderano multicloud, libera circolazione dei dati e protezione dal ransomware

redazione

Cosa vogliono i responsabili delle decisioni della progettazione delle piattaforme e DevOps per il 2024, cosa temono e in cosa investiranno? La risposta è: desiderano innovare, temono le violazioni alla protezione dei dati e investiranno in modernizzazione, sicurezza e Intelligenza Artificiale.

Lo spettro del ransomware

Iniziamo dalle minacce informatiche. La sesta edizione del report annuale Nutanix Enterprise Cloud Index, ha evidenziato che il ransomware/malware è la principale sfida nella gestione delle applicazioni e dei dati affrontata dai 1.500 intervistati a livello globale. Il 42% la considera una sfida impegnativa e ciò non sorprende: il ransomware spaventa non solo il personale IT, ma anche i dirigenti che comprendono i potenziali danni alle finanze, alla reputazione e al morale.

Il ransomware rappresenta oggi più che mai una minaccia importante, poiché mette offline i servizi essenziali e tiene di fatto in ostaggio l’azienda colpita. Le conseguenze possono essere devastanti: il 71% degli intervistati che ha subito un attacco ha impiegato giorni o addirittura settimane per ripristinare le attività.

Non c’è da stupirsi, quindi, che il 78% richieda soluzioni per la protezione. Molti si stanno orientando verso nuovi approcci che vanno oltre il backup, creando un ambiente di monitoraggio in tempo reale e una rete di supporto dati efficace, in modo che le aziende possano tornare a uno stato pienamente funzionante entro un quarto d’ora da un attacco.  

Tra un cloud e l’altro

La buona notizia è che la maggior parte delle aziende sta procedendo con qualche forma di modello ibrido, combinando elementi di più modelli di cloud computing. Solo le eccezioni, o “outliers”, non stanno progredendo in questa direzione. Inoltre, si sta sviluppando una preferenza per un modello di cloud ibrido multicloud, che coinvolge un’ampia varietà di modelli di cloud.

Ciò permette ai CIO di adottare un approccio che prevede la scelta delle piattaforme IT più adatte per soddisfare le esigenze specifiche dei carichi di lavoro, siano esse cloud, edge, data center on-premise, hosting o una combinazione di queste. Il 90% degli intervistati ha dichiarato di assumere un approccio “cloud smart” mentre la percentuale di coloro che prevedono di passare al multicloud ibrido è destinata a raddoppiare nell’arco di tre anni, raggiungendo il 35% degli intervistati.

Il multicloud ibrido è considerato la soluzione per ottenere i risultati di business desiderati: massima flessibilità, prestazioni, sicurezza, servizi dinamici per i dati (come backup e snapshot), sovranità dei dati, sostenibilità dell’intelligenza artificiale e gestione dei costi. Data la molteplicità delle applicazioni, dei carichi di lavoro e delle esigenze, l’interoperabilità e una visione olistica dei controlli di provisioning saranno fondamentali per garantire il valore, prevenire la perdita di dati ed evitare la ridondanza delle operazioni. 

Lo scenario ideale è un ambiente completamente mobile, in cui l’orchestrazione del cloud facilita il passaggio dei carichi di lavoro e delle applicazioni da una piattaforma all’altra in base alle esigenze. Quasi tutti gli intervistati (95%) hanno dichiarato di aver cambiato piattaforma per i carichi di lavoro nell’ultimo anno. Questo perché l’IT e le aziende che servono hanno bisogno di un’orchestrazione del cloud per passare da una piattaforma all’altra a seconda delle esigenze.

Oggi più che mai, ciò è vero perché l’ambiente commerciale è estremamente mutevole. Conflitti, geopolitica ed elezioni, un’economia incerta, la spinta verso l’emissione zero e la continua globalizzazione fanno sì che le aziende debbano essere in grado di adattarsi rapidamente: modificare le offerte di prodotti, ristrutturare le catene del valore, stabilire prezzi in modo dinamico, cambiare canali di distribuzione e adottare nuovi approcci per penetrare sul mercato, oltre ad espandere e contrarre i servizi IT in modo flessibile. Solo disponendo di una piattaforma tecnologica adattabile in modo ottimale è possibile farlo.

I database sono un esempio di questo tipo. I carichi di lavoro dei database vengono spesso spostati, ma la gestione dei database tra le varie piattaforme di distribuzione è stata indicata come la più importante sfida affrontata dagli intervistati. La risposta è un piano di controllo che consenta di trasferire facilmente questi archivi indipendentemente dalla piattaforma o dal fornitore. Ciò nonostante, il 35% ha dichiarato che la migrazione dei carichi di lavoro e delle applicazioni è penalizzata dagli attuali ostacoli dell’infrastruttura IT.

Modernizzare per crescere

L’ammodernamento dell’infrastruttura è considerato un modo per raggiungere l’auspicata flessibilità e adottare tecnologie innovative come l’IA. Oggi, più di un terzo degli intervistati (37%) afferma che l’esecuzione di applicazioni di IA sull’infrastruttura attuale sarà una sfida. Innovando in ogni ambito, compreso l’edge della rete, le aziende potranno sfruttare al massimo le nuove tecnologie e avere visibilità sui dati, ovunque essi risiedano.

In molti affermano di volersi modernizzare per innovare, mentre altri cercano una maggiore visibilità sugli asset e sulla sovranità dei dati per favorire una buona governance. Tuttavia, la modernizzazione oggi è tutt’altro che scontata. Prendiamo ad esempio i container: solo il 4% degli intervistati ha dichiarato che tutte le loro applicazioni sono containerizzate mentre per il 35% meno della metà lo sono.

Sostenibilità: l’impegno dell’IT

La spinta globale verso la sostenibilità si riflette nel nostro studio, con il 98% degli intervistati che afferma che le proprie aziende sostengono iniziative in tal senso. Si tratta di uno spazio in rapida evoluzione: il 51% delle aziende dichiara di aver migliorato la propria capacità di individuare le aree di riduzione degli sprechi e il 44% di aver migliorato la propria capacità di individuare le emissioni di gas serra e di carbonio. Oltre la metà (52%) ha modernizzato l’IT per migliorare i dati sulla sostenibilità, ma è chiaro che c’è spazio per fare molto di più.

In sintesi, questo è l’IT del 2024. I leader hanno bisogno di portare avanti tutte le iniziative e sono chiaramente intenzionati a eliminare i silos e a rendere le loro risorse più gestibili e flessibili. Per raggiungere questi obiettivi saranno necessari investimenti, piani coraggiosi e rigore nella gestione.

Sammy Zoghlami, Senior Vice President EMEA, Nutanix