Questa mattina la Polizia Locale è intervenuta al Parco di Tor Fiscale, che si trova all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica.
Personale del gruppo SPE ha effettuato una verifica all’interno di alcune ex cave di tufo e pozzolana, in parte risalenti ad epoca romana, che si sviluppano per molti chilometri sotto il luogo. Al sopralluogo hanno partecipato, oltre agli agenti operanti, personale dell’ARPA Lazio, del Municipio VII e del centro ricerche "Sotterranei di Roma".
I controlli sono stati effettuati nell’ambito dell’attività investigativa che la Polizia di Roma Capitale sta svolgendo su attività di autodemolizione, spesso fonte di grave inquinamento ambientale, come voluto dal Commissario Straordinario Francesco Paolo Tronca.
Questa mattina circa 20 persone munite di caschetti, lampade e sensori per la verifica di eventuale presenza di gas tossici, hanno esplorato alcuni chilometri di gallerie, riscontrando la presenza di rifiuti e di centinaia di buste con all’interno sostanze organiche ricche di muffe, utilizzate in passato per la coltivazione dei funghi, tutto materiale che dovrebbe essere smaltito. Oltre ai rifiuti speciali è stato scoperto, all’interno di gallerie più profonde, materiale oleoso esteso a vista per circa 200 mq.
Ad una prima analisi dei tecnici dell’ARPA la profondità del deposito è di circa 30-40 cm, che quantificherebbe il volume della sostanza a circa 800 metri cubi, un vero laghetto sotterraneo.
E’ stato acquisito materiale fotografico e video, gli esperti hanno prelevato alcuni campioni della sostanza tossica, nera con odore di idrocarburo, simile all’olio esausto proveniente da motori. Alcuni punti della volta delle gallerie sembrano completamente impregnati della sostanza, da dove il liquido sembrerebbe provenire.
Data la profondità delle gallerie in quel punto (almeno 20 metri), non è stato possibile definire la corrispondenza in superficie dell’inquinamento: per questo, successivi sopralluoghi con strumentazione adeguata saranno presto effettuati. Altri esami saranno effettuati per capire l’estesione rale del deposito, e se possa in qualche modo aver inquinato le falde acquifere della zona. I Vigili hanno sottoposto l’area a sequestro per permettere le necessarie indagini, e tutte le entrate alle ex cave sono state sigillate, in via Demetriade e in via di Torre Branca.