Tragedia Ustica, Accame: "se fu missile non esplose"

Roberto Imbastaro

Il disastro di Ustica puo’ essere stato causato da un missile, come ha sostenuto la Cassazione civile, ” solo se quel missile fosse stato inerte, producendo cosi’ lievi danni e non la distruzione in volo dell’ aereo”. Lo sostiene Falco Accame, ex presidente della Commissione Difesa della Camera ed ora dell’ Anavafaf, un’ associazione che assiste i familiari delle vittime arruolate nelle Forze armate. ” Se infatti si fosse trattato di un missile con testata esplosiva – argomenta Accame – avrebbe provocato la distruzione dell’ aereo all’ impatto, con frantumazione in aria in mille pezzi. Tutti questi ‘ pezzi’ (compresi purtroppo i corpi dei passeggeri), sarebbero caduti da una quota di circa 10 mila piedi, sparpagliandosi in mare in una vastissima area. Siccome, pero’, cio’ non e’ accaduto e i corpi sono stati ‘ ripescati’ dai soccorritori in un ristrettissimo specchio d’ acqua, e in alcuni casi integri, la tesi che l’ aereo sia stato colpito da un missile che e’ esploso non e’ credibile”. Secondo Accame, ” una delle altre ipotesi che possono essere avanzate e’ anche che l’ aereo sia stato colpito, ad esempio, da un radio-bersaglio. A quel tempo si svolgevano esercitazioni di
lancio di aereo-bersagli meteo dalla base di San Lorenzo, nel poligono di Salto di Quirra dove, tra l’ altro, operavano
militari libici. Il piccolo bersaglio telecomandato in alluminio avrebbe potuto provocare, appunto, un modesto danno all’ aereo, che ne avrebbe comunque determinato la depressurizzazione e quindi la caduta, forse seguendo un estremo tentativo di ammaraggio. Comunque – conclude Accame – nella caduta l’ aereo aveva conservato la sua fisionomia e cio’ e’ testimoniato dal fatto che si e’ addirittura potuto ricostruire riattaccando tutti i vari pezzi: cio’ non sarebbe stato possibile se la perdita dell’ aereo fosse stata causata dall’ essere stato colpito da un missile che e’ esploso”.