Vibo contro usura ed estorsioni

Tiziana Montalbano
Uno "Scrigno di vetro" per difendere dal racket e dall’usura i beni preziosi del territorio e le sue attività economiche, fonte di sviluppo, lavoro e ricchezza. E’ il progetto presentato dal Comune di
Vibo Valentia e approvato nell’ ambito del Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013, di cui e’ titolare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’ Interno. Il racket delle estorsioni e dell’ usura, che colpisce i piccoli commercianti, gli operatori turistici, le piccole e medie imprese, e’ molto diffuso sul territorio vibonese. Le forme di condizionamento comportano anche l’ imposizione di merci e manodopera. Le denunce sui fenomeni estorsivi sono praticamente nulle perche’ le vittime, per paura e per scarsa fiducia nelle istituzioni, sono restie e denunciare i loro aguzzini. Il progetto, che rientra nell’ Obiettivo operativo 2.4 del Pon Sicurezza "Contrastare il racket delle estorsioni e dell’ usura", vuole aumentare presso l’ opinione pubblica la percezione di questi fenomeni criminali e sostenere attivita’ di sensibilizzazione, di supporto, di informazione e orientamento che incoraggino la denuncia. In particolare, grazie ai 763.000 euro messi a disposizione dal Pon Sicurezza, cofinanziato dall’ Unione Europea, verra’ recuperato un edificio pubblico all’ interno del quale saranno attivati sportelli antiusura. Sara’ presente un centro ascolto e garantito supporto psicologico, consulenze legali ed economico-finanziarie. Nel centro verranno avviate anche campagne di informazione e sensibilizzazione per far
conoscere i fenomeni del racket e dell’ usura e i conseguenti danni che provocano sull’ economia locale. L’ edificio interessato si trova in piazza Santa Maria Maggiore a Vibo Valentia.